29/05/2014 di Redazione

Apple spende 3 miliardi per lo streaming musicale

L’azienda di Tim Cook ha annunciato l’acquisizione del servizio di ascolto musicale Beats Music e di Beats Electronics, creatore degli accessori audio e del software audio Beats.

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Che la musica fosse nel Dna di Apple già si sapeva, come iTunes e il successo dell’iPod da anni hanno dimostrato. Ma ora l’azienda di Cupertino fa un passo in più e annuncia (come da rumors) l’acquisizione di Beats Music, un servizio di streaming musicale a pagamento, e di Beats Electronics, che produce le popolari cuffie, gli speakers e software audio Beats: e la vera notizia è la cifra sborsata, 3 miliardi di dollari, dei quali 2,6 miliardi pagati in contanti e 400 milioni in azioni. L’operazione è soggetta alle approvazioni normative di rito, e sarà ufficialmente completata nel quarto trimestre fiscale.


“La musica è una parte così importante della vita di tutti noi e, in Apple, occupa un posto speciale nei nostri cuori”, ha dichiarato Tim Cook. “Ecco perché abbiamo continuato a investire nella musica e stiamo portando insieme questi team straordinari in modo che possiamo continuare a creare i prodotti e i servizi musicali più innovativi al mondo”. Al di là delle dichiarazioni di rito, è certamente significativo che Apple sia disposta a investire in un fenomeno certamente interessante e molto di moda – come dimostra il successo di Spotify, Deezer e servizi analoghi – ma non in tutti i casi premiato da risultati di business.

Alcuni di questi servizi stanno sfidando la logica della fruizione gratuita con offerte premium, mentre altri guadagnano, molto o poco, attraverso le inserzioni pubblicitarie. Lanciato a inizio 2014 dopo un anno e mezzo di sviluppo, Beats Music opta per il primo modello potendo contare su un catalogo di 20 milioni di brani e su un sistema di suggerimenti e correlazioni piuttosto raffinato (basato sulle abitudini di ascolto dell’utente e su playlist stilate da professionisti del settore musicale).

Altri vantaggi sono l’assenza di pubblicità, l’estetica dell’interfaccia - e l’estetica è certamente importante per gli utenti Apple, nonché per i fan degli accessori Beats Electronics, due target disposti a spendere - e la possibilità di scaricare le canzoni su un device, dove rimarranno disponibili fino al termine dell’abbonamento. Questo prevede un contributo mesile (circa 10 dollari) o annuale (100 dollari) e può essere sfruttato su tre diversi dispositivi.

Beats Music è parte di Beats Electronics, azienda fondata nel 2008 dal rapper e produttore musicale Dr. Dre e dal presidente della Interscope Geffen A&M Records, Jimmy Iovine. Entrambi, secondo quanto previsto dall’accordo di acquisizione, entreranno a far parte di Apple. Ma forse non è tutto. In assenza di dichiarazioni ufficiali a riguardo, già si specula sulla possibilità che le tecnologie targate Beats (già integrate, per esempio, sugli smartphone di fascia alta di produttori come Htc) possano migliorare le caratteristiche audio dei dispositivi Apple. Non è chiaro, inoltre, se e come lo streaming a pagamento di Beats Music potrà andare a combinarsi con le attività di iTunes.

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