08/07/2020 di Redazione

Attacchi Android: Italia quinta nella classifica di Trend Micro

Il dato emerge dal report di maggio di Trend Micro Research, la divisione dell’azienda specializzata in ricerca&sviluppo e lotta al cybercrime.

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Trend Micro Research, la divisione di Trend Micro che si occupa di ricerca&sviluppo e lotta al cybercrime, ha reso noti i dati relativi al report di maggio, dal quale risulta che l’Italia è il quinto paese al mondo più colpito da attacchi su piattaforma Android. A livello mondiale sono stati circa 428mila i malware progettati specificatamente per questo sistema operativo, facendo segnare un incremento del 3,6% rispetto al mese di aprile. L’Italia è così entrata nella top 5, che vede al primo posto il Giappone, seguito da India, Indonesia e Taiwan.

“Il panorama delle minacce è in perenne evoluzione, ma gli attacchi Android sono ormai un fenomeno consolidato degli ultimi anni”, afferma Lisa Dolcini, Head of Marketing Trend Micro Italia. “È importante che gli utenti adottino sempre un approccio in tutta sicurezza all’utilizzo del dispositivo, proteggendolo con password sicure o adottando software per la loro gestione, installando app di sicurezza per verificare se i propri dispositivi sono infetti, e soprattutto tenendo un occhio sempre aperto nel valutare le promozioni o i link che potrebbero condurre a truffe o al furto dei dati personali, oltre ovviamente installare applicazioni solo dagli store ufficiali”.

I dati degli attacchi diretti ai sistemi Android vengono rilevati attraverso la tecnologia Trend Micro Mobile Application Reputation Services (MARS), un servizio cloud-based che identifica automaticamente le minacce in base al comportamento delle applicazioni, analizzando il codice sottostante e i siti web ai quali si collegano. Confrontando i dati con il patrimonio di informazioni della rete globale Trend Micro Smart Protection Network, questa tecnologia è in grado di identificare e bloccare quelle applicazioni mobili potenzialmente dannose (sottrazione dati sensibili, banking online, adware e così via) o “affamate“ di risorse (consumo batteria, banda e quant’altro).

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