16/10/2025 di redazione

CyberArk presidia il Mediterraneo con l’esperienza di Nicolas Combaret

Il nuovo area vice President di CyberArk per il Mediterraneo vanta un curriculum molto ricco, con i nomi di Ibm, Veritas/Symantec, Automic, Commvault, Rubrik e Forcepoint.

Nicolas Combaret, area vice president Mediterraneo di CyberArk

Nicolas Combaret, area vice president Mediterraneo di CyberArk

Un vero esperto di cybersicurezza, di gestione e protezione dei dati: è il nuovo area vice president per il Mediterraneo di CyberArk, il francese Nicolas Combaret. Entrato in azienda, in realtà, già lo scorso marzo, è stato presentato ufficialmente ora rimarcando la bontà della scelta. Ingegnere, Combaret vanta infatti più di trent’anni di esperienza nel settore della cybersicurezza e in particolare nella protezione dei dati e nella gestione delle identità.

Ha infatti ricoperto ruoli di responsabilità in aziende come Ibm, Veritas/Symantec, Automic, Commvault e Rubrik. Il suo incarico più recente, prima dell’ingresso in CyberArk, è stato all’interno di Forcepoint, per cui ha guidato le attività della regione South Emea.

Il suo ingresso in CyberArk si colloca in un momento in cui le aziende dell’area mediterranea “affrontano una pressione crescente per proteggere i propri ambienti digitali, a causa dell’adozione accelerata del cloud, del crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale e dell’esplosione delle identità macchina”, ha sottolineato l’ufficio stampa. Lavorando da Parigi, Combaret supervisionerà l’attività di CyberArk in Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Israele, Paesi dell’area balcanica e Adriatico.

“La regione del Mediterraneo si trova a un punto di svolta per quanto riguarda la sicurezza delle identità”, ha commentato Rich Turner, presidente Emea di CyberArk. “Intelligenza artificiale, automazione e cloud stanno trasformando il modo in cui operano le aziende, ma stanno anche introducendo gravi rischi in termini di credenziali, accesso di terze parti e visibilità. Affidarsi alle tradizionali difese perimetrali non è più sufficiente, dato il rischio persistente derivante da identità umane e non scarsamente protette, che rimangono l’obiettivo principale nella stragrande maggioranza degli attacchi informatici. Ecco perché stiamo raddoppiando gli sforzi per aiutare i clienti ad adottare controlli basati sull’intelligenza artificiale, rafforzare la gestione dei privilegi e proteggere le identità in ogni ambiente”.

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