Anno impegnativo per Bt Group, un anno di investimenti ma anche di crescita dei profitti. Nell’esercizio fiscale terminato al 31 marzo 2016, l’operatore telco britannico ha visto salire il suo giro d’affari e rafforzato la posizione di mercato, anche per merito dell’acquisizione dell’ex concorrente (ma con un’offerta sostanzialmente complementare) Ee. L’anno concluso ha rappresentato una “pietra miliare per Bt”, ha dichiarato il chief executive del gruppo, Gavin Patterson. “Abbiamo completato l’acquisizione di Ee, il primo fornitore di rete 4G britannico, abbiamo superato i 25 milioni di edifice connessi in fibra ottica e abbiamo realizzato una solida performance fiscale”.
“Le nostre stime”, ha aggiunto, “sono state rispettate, con oltre il 2% di crescita del fatturato, la migliore prestazione degli utlimi sette anni. Il profitto prima delle tasse ha segnato un positivo +9%”. Valore giunto, nell’anno fiscale, a 3,4 miliardi di sterline, mentre alla voce Ebitda corrispondono 6,58 miliardi di sterline, con una crescita del 5%. La cedola annuale, invece, è aumentata del 13%.
A detta del chief executive, il processo di integrazione con Ee sta “procedendo bene”, e consentirà a Bt di vantare una copertura in rete fissa o mobile pari al 95% della popolazione britannica. “E non ci fermeremo qui”, ha promesso Patterson, spigando che “i nostri investimenti nella banda larga ultraveloce ci aiuteranno a mantenere il vantaggio”.
Il gruppo ha anche riorganizzato le proprie divisioni di business. Quella dei Global Services “continua a perseguire l’obiettivo di crescita”, ma le soddisfazioni maggiori arrivano dall’offerta di servizi di sicurezza (Bt Security), cresciuti del 24% nel corso dell’ultimo anno fiscale.