06/05/2015 di Redazione

Chrome inarrestabile: sfonda quota 25 per cento di market share

La società di analisi Net Applications ha diffuso i dati sull’utilizzo dei browser. Il programma di Google ad aprile continua l’ascesa, mentre Firefox crolla all’11,7 per cento, con previsioni fosche: potrebbe scendere sotto i dieci punti già ad agosto. I

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La guerra sul Web è anche un fuoco incrociato di numeri. Relativi non solo a quanti utenti visitano certe pagine, ma anche con quali mezzi si muovono sulla rete. In questo caso, la battaglia sembra averla vinta per ora Google Chrome, che sta continuando a mietere consensi tra i naviganti. Secondo l’azienda di analisi Web Net Applications, il browser di Big G ha superato ad aprile la fatidica soglia del 25 per cento di market share, raggiungendo quota 25,7 punti. Una salita costante, quella di Chrome, che continua a erodere quote detenute dai concorrenti diretti. Il primo a farne le spese è, ancora una volta, Firefox, che prosegue la sua inesorabile caduta. Il browser di Mozilla ha raggiunto l’11,7 per cento: il software nell’ultimo anno ha perso oltre cinque punti, mentre Chrome ne ha guadagnati ben 7,8. Se questo trend dovesse protrarsi senza subire scostamenti significativi, il browser di Google raggiungerebbe il trenta per cento entro novembre, mentre Firefox crollerebbe sotto il dieci già prima di agosto. Una vera e propria débâcle.

Chi guarda ancora tutti dall’alto è Internet Explorer, che conquista il 55,8 per cento della piazza, malgrado abbia perso sette decimi di punto rispetto a marzo. Ma lo scenario è forse destinato a cambiare. Il supporto di Microsoft per il suo browser, in attesa dell’arrivo di Edge, terminerà in gran parte il 12 gennaio 2016. Da quella data in poi, Redmond fornirà aggiornamenti di sicurezza soltanto per specifiche versioni, su determinati sistemi operativi.

Secondo i numeri forniti da Net Applications, basati comunque su calcoli empirici che prendono in considerazione la “user share” sui siti dei clienti della società statunitense, le versioni di Ie che verranno abbandonate da Redmond sono ancora oggi utilizzate da oltre un utente su due (55%), anche se il dato di marzo era più alto: sessanta per cento. Un cambiamento ancora troppo lento, soprattutto nel mondo aziendale: le imprese rimangono infatti molto legate a Windows Vista e a Internet Explorer 8, che ad aprile risultava installato in tre macchine su dieci che disponevano di browser targati Microsoft.

 

 

Il passaggio a Windows 10, che implementerà di default il nuovo Edge, potrà forse diminuire i rischi legati alle versioni non aggiornate dei programmi, ma sicuramente non risolverà tutti i problemi. Redmond dovrà quindi fare molto per convincere gli utenti ad abbandonare i vecchi software e a decidersi a compiere il grande salto.

 

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