12/06/2018 di Redazione

Cloud, sicurezza e sviluppatori nella strategia di Cisco

Sul palco del Cisco Live di Orlando c'è stato spazio per rimarcare l'alleanza con Google all'insegna del cloud ibrido e per annunciare soluzioni che applicano il modello “as-a-Service” all'infrastruttura on premise.

immagine.jpg

 

Per il suo grande evento di Orlando, il Cisco Live 2018, l'azienda di Chuck Robbins dichiara 25mila partecipanti. E questa sarebbe già di per sé una notizia, un numero significativo per un argomento forse poco “sexy” come quello delle tecnologie di rete. Ma è anche vero che, fra i progetti per il 5G e la cybersicurezza di Talos, la società abbraccia alcune delle tematiche calde del momento. “La rete deve diventare una piattaforma sicura che vi permette di aiutare la vostra azienda a perseguire le proprie strategie”, ha detto Robbins, spiegando poi come i network oggi debbano “fare più quanto abbiano mai fatto”, trasformarsi rapidamente e giocare un ruolo significativo negli ambienti multi-cloud.

E di tutta questa evoluzione tecnologica la sicurezza deve rappresentare le fondamenta. Non potrebbe essere altrimenti, considerate le “enormi quantità di dati creati in tutte le nostre reti”, ha illustrato il Ceo, la necessità di integrare gli ambienti on premise con il cloud, e gli sviluppi dell'Internet of Things e delle connessioni machine-to-machine (oltre due miliardi quelle attivate solo lo scorso anno, mentre nei prossimi cinque se ne attendono altre 27 miliardi). Con il crescente movimento “internazionale” dei dati, sempre più in viaggio tra i grandi data center nordamericani ed europei, non stupisce il fatto che il 50% del traffico di rete mondiale sia ormai crittografato.

Da Orlando, Robbins ha poi ricordato l'impegno portato avanti per l'ampliamento dell'offerta, anche grazie all'acquisizione di Broadsoft per 1,9 miliardi di dollari. E protagonista sul palco è stata anche Google o meglio il suo cloud, di cui ha parlato la Ceo della divisione in persona, Diane Greene. Big G e Cisco l'anno scorso avevano annunciato un'alleanza per proporre ai loro clienti ottimizzazioni e nuove opzioni infrastrutturali in ottica di ambienti ibridi: in sostanza, un'offerta che permette di spostare applicazioni containerizzate e orchestrate con Kubernetes dai datacenter interni (con tecnologia Cisco) alla Google Cloud Platform e viceversa. Sul palco Greene ha spiegato che questa offerta è già disponibile in modalità “early access” per alcuni clienti, i quali si sono detti “molto contenti” di averla adottata. Nel frattempo, gli ingegneri delle due aziende stanno continuando a lavorare per integrare maggiormente le rispettive tecnologie.

 

Chuck Robbins al Cisco Live di Orlando (Foto credits: Cisco)

 

Oltre alle tante soluzioni sviluppate con aziende partner e illustrate attraverso demo, a Orlando c'è stato spazio anche per presentare nuove soluzioni interne a FlexPod, una piattaforma che integra i servizi di NetApp sui server Cirsco Ucs, nata per la distribuzione delle applicazioni e la transizione verso il cloud ibrido. L’infrastruttura FlexPod può risiedere in loco essendo però gestita in remoto (o dal cliente o dal partner di canale), a garanzia di sicurezza e di costante aggiornamento delle funzionalità. La novità si chiama Managed Private Cloud ed è un'offerta di infrastruttura e gestione proposta con diverse opzioni a consumo. A detta di Cisco, permette di adottare per l'infrastruttura It interna alle aziende un modello “As-a-Service”, simile a quelli in cloud. Sarà inizialmente distribuita da Dimension Data, ePlus, Microland e ProAct, con l'idea però di allargarsi in un secondo momento ad altri partner di canale.

Durante l'evento è anche stato annunciato un importante traguardo per DevNet, la community degli sviluppatori di Cisco: a quattro anni dal debutto, è stata raggiunta la soglia dei 500mila utenti registrati. A detta di Susie Wee, vice president e Cto di DevNet, ciò significa aver raggiunto la massa critica necessaria a far affermare quello che ha definito come “modello di innovazione basato sulla programmabilità della rete”. Attraverso la community, infatti, gli sviluppatori hanno creato e distribuito migliaia di applicazioni per l'infrastruttura, la gestione dell'IoT, il cloud, il DevOps e altro ancora. Le due novità comunicate in quest'ambito sono DevNet Ecosystem Exchange (un portale online per la ricerca e la condivisione di applicazioni) e DevNet Code Exchange (una piattaforma per la condivisione di porzioni di codice).

 

ARTICOLI CORRELATI