16/02/2016 di Redazione

Come sfruttare i dati in viaggio sulle autostrade del mondo

Ogni anno Viasat raccoglie miliardi di dati di localizzazione di automobili e mezzi pesanti. Analizzarli può aiutare le aziende a ottimizzare l’utilizzo della flotta, ma è anche un’opportunità per la telematica made in Italy.

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Insieme ad automobili e mezzi pesanti, sulle strade e autostrade del mondo viaggiano miliardi di dati. Dati che, se raccolti e opportunamente trattati, diventano informazioni preziose e la base su cui costruire nuove strategie aziendali. Nel mondo dei Big Data si muovono – letteralmente – quelli collezionati da Viasat: circa 7 miliardi di posizioni all’anno per i veicoli privati e aziendali e circa 1 miliardo di posizioni ogni anno per i veicoli pesanti.  Oggi una realtà sempre più internazionale, l’azienda specializzata in sicurezza satellitare conta una presenza diretta in diversi Paesi europei (fra cui Italia, Spagna, Regno Unito, Romania e Portogallo) e una copertura indiretta in quasi 30 nazioni fra Africa e Medioriente, attraverso rapporti di distribuzione con operatori locali. I suoi antifurti satellitari oggi si sono evoluti nelle Black Box assicurative, dispositivi che permettono agli automobilisti di avere polizze scontate e alle compagnie d’assicurazioni di ottenere informazioni utili per realizzare offerte su misura e ridurre i costi di gestione dei sinistri. I Big Data entrano in gioco anche nei sistemi di localizzazione satellitare che equipaggiano i mezzi di trasporto delle flotte aziendali, e dalla cui analisi si possono ottenere ottimizzazioni, risparmi e un incremento della sicurezza fisica dei dipendenti.

 

 

Ce ne parla Marco Petrone, responsabile del corporate development internazionale del Gruppo e Ceo di Viasat  Telematic.

Si chiamano Big Data, ma la quantità è un falso problema. Che le informazioni da gestire crescano, infatti, non è una novità. Il vero problema non riguarda l’ubicazione o le modalità di archiviazione dei dati, ma la loro gestione e la possibilità di accedervi in modo efficiente. Il che significa capire che cosa fare di tutti questi dati, come poterli rappresentare, metterli in correlazione, condividerli e renderli immediatamente disponibili per supportare le organizzazioni nel prendere le decisioni migliori. Il Big Data Management, in sintesi, significa comprendere i dati che transitano sulla Rete e che provengono da una pluralità di fonti diverse, per renderli interpretabili e trasformali in azioni strategiche a supporto del business. Nell'era delle smart city e dello smart working, infatti, anche i dati devono essere smart. Insomma, il segreto è saper incrociare i dati giusti per capire che cosa sta succedendo e che cosa succederà.

I dati rappresentano un patrimonio per l’azienda: stiamo parlando di più di 7 miliardi di posizioni all’anno per i veicoli privati e aziendali e circa 1 miliardo di posizioni per i veicoli pesanti per un volume complessivo superiore agli 8 miliardi di chilometri percorsi all’anno (oltre 53 volte la distanza tra Terra e Sole). Questa enorme mole d’informazioni, se opportunamente gestita ed elaborata, anche grazie agli strumenti messi a disposizione da Viasat, apre nuovi orizzonti di servizio e straordinarie opportunità di business per le aziende che decidano di cavalcare l’onda della telematica satellitare per ottimizzare e rendere più efficiente la gestione delle proprie flotte.

Già, la telematica. Perché forse pochi sanno che l'Italia, oltre a essere spesso percepita all'estero come il Paese della moda, del lusso, del buon cibo e del turismo, è anche nota per essere uno dei campioni della telematica mondiale. Nei prossimi anni assisteremo a uno sviluppo esponenziale dei sistemi infotelematici che cambieranno radicalmente il paradigma della mobilità dei mezzi e delle merci. È questa una grande opportunità per lo sviluppo e l’innovazione del nostro Paese, con tutti i benefici che ne potrebbero derivare in termini di crescita economica, di competenze professionali e, quindi, occupazionali. Le prospettive di crescita del comparto dipendono dalla tempestività e dalla capacità di rinnovamento per acquisire un vantaggio competitivo, sfruttando appieno le opportunità tecnologiche disponibili sul mercato.

ll settore sta vivendo un momento di grande dinamismo con processi aggregativi che spesso vedono le aziende nazionali preda di gruppi internazionali, come nei casi dell’italiana Octo Telematics acquisita dal gruppo russo Renova (con una partecipazione minoritaria del fondo anglo-americano Pamplona Capital Management), della Cobra, altra società tricolore acquisita da Vodafone, o di Visirun, recentemente assorbita dall'americana Fleetmatics. In Europa abbiamo assistito ad altre operazioni simili, basti pensare all’acquisizione di Finder SA conclusa da Tom Tom in Polonia, a quella di Wabco sulla belga Transics, di Michelin sulla brasiliana Sascar, di FleetCor Technologies e Summit Partners su Masternaut.

In questo contesto, la strategia di crescita internazionale di Viasat Group è motivo di grande orgoglio per la telematica italiana. Avviato nel 2012 con la costituzione in Spagna di Viasat Servicios Telemáticos, il processo è proseguito nel 2014 con l’acquisizione del 70% del capitale sociale di Enigma Vehicle Systems Ltd e nel nel 2015 con la nascita in Romania di Viasat Systems. A inizio 2016 è stata creata in Portogallo la newco Blusat Serviços Telematicos.

 

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