24/01/2020 di Redazione

Da Leonardo Da Vinci alla cybersicurezza: Cisco punta su Milano

Taglio del nastro per il nuovo Cybersecurity Co-Innovation Center di Cisco Italia, ospitato all’interno del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Più che uno spazio demo, un luogo che chiama a raccolta aziende e partner interessati a col

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Il mito di Leonardo Da Vinci come antesignano della crittografia, uso a nascondere codici segreti nelle proprie opere, è più frutto dell’invenzione romanzesca di Dan Brown che non di una realtà storica. Tuttavia il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano (rititolato a Leonardo e sede di pregiati modelli in scala delle sue invenzioni) è certamente un buon luogo per discutere di  innovazione, anche declinata sugli obiettivi di cybersicurezza e privacy, oggi tanto prioritari sia per le aziende sia i cittadini e per la società. Cisco ha scelto questo edificio di interesse culturale e turistico per il suo nuovo Cybersecurity Co-Innovation Center, che qui sarà ospitato per almeno tre anni ma con “l’ambizione di poter poi rinnovare per altri anni se il centro avrà il successo che ci aspettiamo”, come ha spiegato ai giornalisti presenti all’inaugurazione l’amministratore delegato di Cisco Italia, Agostino Santoni. L’investimento attinge ai fondi (100 milioni di euro) stanziati per il progetto Digitaliani, avviato nel 2016 da Cisco in Italia.

Di ritorno dal World Economic Forum di Davos, il Ceo, Chuck Robbins, ha fatto una breve apparizione per rimarcare che “questo centro è un punto di riferimento e una incredibile opportunità per tutti noi. Siamo emozionati per ciò che potrà significare per l’attività di ricerca che potremo condurre insieme, per l’innovazione e per la formazione”. E ha concluso con un’affermazione difficilmente smentibile, forse ovvia: “Di cybersicurezza avremo molto bisogno in futuro”.

Il nome già racchiude l’essenza di questo luogo. La prima parola chiave è cybersecurity: questo è il focus scelto per la città meneghina, differente da quello degli altri 12 centri di co-innovazione di Cisco sparsi in giro per il mondo. "L’Italia subisce attacchi non solo perché è il paese delle Pmi”, ha commentato Santoni, “ma perché abbiamo una forte proprietà intellettuale, che oggi è diventata anche digitale. Quindi la nostra idea è quella di collaborare con imprese istituzioni e partner per rendere il Paese più sicuro e quindi più competitivo. Le imprese sono più competitive quando sono più sicure".

Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia

 

 “Abbiamo voluto  focalizzarci su cybersecurity e privacy perché sono un tema portante per la trasformazione digitale del nostro Paese”, ha sottolineato, sulla stessa linea, Enrico Mercadante, South specialist and innovation leader di Cisco. “ Inoltre l’altro tema importante, che non abbandoneremo, è quello degli skill. Dobbiamo pensare anche a chi non ha strutture dedicate alla sicurezza, dunque alle Pmi, che non possono essere lasciate scoperte. In una filiera digitalizzata l’anello più debole diventa il punto d’attacco per l’intera filiera”. Il museo diventerà una delle sedi della Cisco Networking Academy (progetto nato da un accordo con il Miur): oltre ad avere uno spazio dedicato ad alcune installazioni demo, ospiterà corsi di formazione rivolti alle imprese, alla formazione dei giovani ma anche al reskilling dei dipendenti che faticano a stare al passo con le evoluzioni della tecnologia. Altre occasioni di formazione saranno rivolte, invece, alle scuole.

La seconda parola chiave è “co-innovazione”. “La nostra presenza qui sarà aperta, non vogliamo chiuderci in questo centro ma stiamo aggiungendo un nodo in più alla nostra rete di innovatori”, ha spiegato Mercadante. Oltre a collaborare con gli altri centri di Cisco in giro per il mondo, l’intento è quello di coinvolgere aziende clienti e partner provenienti dal mondo delle imprese, delle istituzioni e delle università. Tra le alleanze già avviate c’è quella con Tim, che è partita nel 2018 e che ha permesso di lanciare Safe Web, un servizio di protezione dagli attacchi informatici rivolti alle aziende. E c’è quella, duplice, con la polizia postale: Cisco fa parte da anni del programma Safer Internet e inoltre ha integrato in alcune delle proprie tecnologie le blacklist della polizia postale sui siti Web dannosi e illegali. Con il Comune di Milano, invece, è partita un'iniziativa di monitoraggio del rischio idrogeologico del territorio, battezzata Safer Milano e ottimo esempio di Internet of Things (sensori, fotocamere connesse, raccolta e analytics di dati in tempo reale) applicato all'ambito della sicurezza, in questo caso non solo informatica ma a tutto tondo.

La terza parola chiave è “centro”: grazie una location strategicamente collocata nel cuore della città, oltre che bella e prestigiosa, ora Cisco Italia ha una nuova vetrina e un punto d’appoggio che le permetterà di allargare il cerchio delle alleanze. “Molti contatti con grandi aziende li abbiamo già, quindi abbiamo in mente gli ambiti di collaborazione possibili”, ha assicurato Mercadante. E per le nuove collaborazioni, come si passerà dall’idea all’innovazione (anzi, alla co-innovazione)? “Riceviamo richieste da parte delle aziende, le discutiamo insieme e coinvolgiamo i partner più adatti a collaborare, e se l’idea è fattibile la sviluppiamo. Abbiamo molte ‘antenne’ tese sul mondo dell’innovazione in Italia e nel resto del mondo”. 

 

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