Detto, fatto: Emc avrebbe dato oggi il La al massiccio piano di riduzione dei costi, iniziando a far saltare un numero imprecisato di teste. La prima testata a riportare la notizia, la Crn, avrebbe ricevuto conferma da un portavoce del colosso di storage, ma al momento non si conosce il numero esatto di licenziamenti. A essere colpita in modo maggiore, però, potrebbe essere la divisione che si occupa di marketing. La ristrutturazione di Emc, in vista dell’acquisizione da parte di Dell che dovrebbe completarsi tra qualche mese, era stata confermata il 30 dicembre 2015, quando la compagnia guidata da Joe Tucci aveva depositato presso la Securities and Exchange Commission statunitense un documento in cui veniva annunciato il via libera al piano da 850 milioni di dollari su base annua, consistente in una “riduzione della forza lavoro, che sarà parzialmente completato entro la fine del primo trimestre 2016, per concludersi alla fine dell’anno”.
L'operazione avrà comunque un costo complessivo di 250 milioni di dollari, come riportato nel file depositato presso la Sec. Di questi, 220 milioni saranno in contanti ed Emc li sta già accantonando. Attualmente, il gigante statunitense può contare su una forza lavoro stimata tra le 50mila e le 70mila unità e, secondo la fonte contattata dalla Crn, a cadere saranno anche teste importanti. Tra queste, figurerebbe Josh Kahn, senior vice president of global solutions. “È roba seria”, ha commentato un dirigente del gruppo, che ha voluto rimanere anonimo.
Ma la decisione era inevitabile. “Buona parte di questi tagli è dovuta alla fusione con Dell”, commenta Glenn O’Donnell, analista di Forrester Research. “Ci saranno posizioni ridondanti da eliminare, alcune di Dell, altre di Emc. Saranno scelte che verranno prese di volta in volta per gli alti dirigenti, a cui si aggiungeranno poi interi gruppi di persone”.