12/07/2016 di Redazione

Fujitsu guarda lontano, fra trasformazione digitale e servizi

In occasione della tappa milanese del Fujitsu World Tour, l’azienda giapponese ha ribadito la sua visione di tecnologia umano-centrica, al servizio della società. Da fornitore di prodotti hardware e software, Fujitsu diventa sempre più un erogatore di ser

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Fujitsu ribadisce la sua visione del futuro, un futuro in cui le aziende dovranno aver affrontato il grande tema della trasformazione digitale. Durante la tappa milanese dell’annuale Fujitsu World Tour si è parlato, più che di tecnologie, di innovazione al servizio delle aziende e di una human centric intelligent society”, che tragga beneficio dalla trasformazione digitale. Specularmente, Fujitsu sta cercando di spostare la propria immagine da quella tradizionale di fornitore di prodotti a quella di erogatore di servizi di nuova generazione.

In questo percorso oggi c’è chi parte avvantaggiato, perché in parte ha ispirato il processo in corso: i nomi sono quelli noti, da Amazon, Google e Facebook a Uber, Airbnb o le varie Fintech. L’azienda giapponese appartiene, invece, al gruppo di chi ha già una lunga storia alle spalle e deve scegliere la strada più corretta per innovare portando con sé esperienza e relazioni costruite negli anni.

Siamo una multinazionale da 41 miliardi di dollari”, ha enfatizzato Bruno Sirletti, presidente e amministratore delegato di Fujitsu Italia, “e disponiamo di un’infrastruttura connessa end-to-end nella quale sistemi di elaborazione, sensori, strumenti di analisi dei dati, servizi per cittadini e imprese, Internet of Things, social network e altro ancora concorrono a disegnare un mondo dove l’automazione si piega alle necessità delle persone, siano esse cittadini o professionisti impegnati a disegnare nuovi prodotti e servizi”.

La chiave per il futuro di una realtà complessa e con oltre ottant’anni di storia sta nella capacità di integrare il mondo fisico con quello digitale, calvalcando la cosiddetta “quarta onda tecnologica”, che da Internet e la mobility ci ha portato verso l’IoT e ora ci proietta verso l’intelligenza artificiale e la robotica: “Siamo già in grado di fornire esempi concreti del futuro che stiamo costruendo”, ha illustrato Tim White, head of service delivery di Fujitsu, “ad esempio nell’abbigliamento, con la possibilità di elaborare dati in tempo reale per aiutare l’attività dei punti vendita oppure nel manufacturing, dove in Ge Power la possibilità di controllare in tempo reale la produzione ha già prodotto significativi risparmi. Le opportunità per noi nascono dall’ascolto delle necessità dei clienti, creando innovazione che sfrutta il cloud per creare gli ambienti ibridi utili all’innovazione”.

Per proiettarsi ancor più nel futuro prossimo della società, il presidente dei laboratori europei, Tsuneo Nakata, ha anticipato sviluppi che passano da anelli indossabili per fornire informazioni sulla produzione degli stabilimenti a strumenti di riconciliazione di dati eterogenei per il mondo finanziario, per arrivare alla previsione di possibili esondazioni dei fiumi o del consumo energetico degli uffici: “Un progetto al quale teniamo in modo particolare”, ha illustrato Nakata, “è Ai Zinrai, un framework nel quale sono incorporate tecnologie quali machine e deep learning e riconoscimento visuale, per lo sviluppo di soluzioni e servizi funzionali alla vita degli uomini, in grado di apprendere e automatizzare compiti per aiutare a prendere decisioni e, in ultima analisi, migliorare l’esistenza delle persone”.

 

 

Fujitsu, in sostanza, guarda alla trasformazione digitale e anche oltre, pur se nella realtà di tutti i giorni si trova a dover dialogare con partner e clienti sulle migliori modalità di virtualizzazione dei server o su come utilizzare il backup per fare anche disaster recovery. Il tempo ci dirà se il suo futuro passerà per un’evoluzione morbida e ben guidata oppure, com’è capitato a nobili concorrenti (Ibm e Hp, per citare i due più importanti), per punti di rottura più drastici.

 

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