02/11/2017 di Redazione

Google Assistant più poliglotta, impara l'italiano e lo spagnolo

Il software di intelligenza artificiale per dispositivi Android riceverà a breve un aggiornamento che gli permetterà di comprendere i comandi vocali e di rispondere in lingua italiana e spagnola. Ma il traguardo dei venti idiomi parlati da Siri è ancora l

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La questione linguistica non è un dettaglio per gli assistenti virtuali a comando vocale, come Google Assistant, Alexa, Cortana e Bixby. Imparare a parlare con una platea sempre più vasta di utenti, possessori di smartphone ma anche di sistemi di smart home, è una delle strategie utili, obbligatorie probabilmente, per affermarsi sulla concorrenza. E dunque era inevitabile che prima o poi il software di intelligenza artificiale di Google diventasse più poliglotta, aggiungendo alle proprie conoscenze lo spagnolo e l'italiano. Nelle prossime settimane il supporto a queste due lingue verrà gradualmente distribuito come aggiornamento per tutti gli utenti Android (dalla release 6.0 in poi), mentre il rollout per iOS arriverà in un secondo momento nel corso dell'anno prossimo.

Con queste aggiunte Google Assistant arriva così a saper gestire otto idiomi, ovvero inglese, francese, tedesco, portoghese, giapponese, coreano e – appunto – spagnolo e italiano. Una compentenza linguistica ben più ampia di quella di Alexa (il software degli Amazon Echo comprende e parla solo l'inglese e il tedesco) e di Bixby, l'applicazione sviluppata da Samsung per i Galaxy (inglese e coreano). La proposta di Big G è allineata a quella di Microsoft, Cortana, anch'essa arrivata a supportare otto lingue: inglese, spagnolo, francese, italiano, tedesco, portoghese, giapponese e cinese semplificato. Ancora lontano, invece, è in traguardo dei venti idiomi padroneggiati da Siri, il software creato da Apple per i dispositivi iOS, dunque per l'iPhone e l'iPad ma anche per il recente HomePod.

 

Lo smart speaker Google Home

 

L'aggiunta dell'italiano è anche funzionale alla promozione del nuovo smartphone Pixel 2 XL, messo in vendita anche nello Stivale a differenza dei modelli predecessori. Oltre che sui Pixel e su Google Home, il programma funziona però anche sui dispositivi che non recano l'impronta hardware di Mountain View, ovvero su telefoni e smart speaker con a bordo il sistema operativo Android o Android Wear. “Il nostro obiettivo è quello di far sì che l'Assistan possa aiutarvi a portare a termine le cose, indipendentemente da quale linguaggio parliate, da quali dispositivi utilizzate o da quale domanda stiate ponendo”, ha scritto il program manager di Google Eugene Chow, concludendo il suo blogpost con un saluto in italiano: “Ci sentiamo presto”.

 

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