04/06/2020 di Redazione

Google denunciata: la navigazione in modalità privata non sarebbe tale

Il colosso statunitense rischia una causa da cinque miliardi di dollari perché accusato di avere raccolto i dati di utenti americani, che navigavano su Chrome in modalità anonimo o Incognito.

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Google finisce nel mirino di una class action, che negli Stati Uniti ha intentato una causa da cinque miliardi dollari, accusando il colosso di Mountain View di violazione della privacy. La causa, infatti, è stata depositata lo scorso 2 giugno presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto settentrionale della California - Corte federale di San Jose. L’accusa è pesante: si parla di raccolta illegale di dati da milioni di utenti che navigavano in Internet, attraverso il suo browser Chrome, in modalità privata.

Nella denuncia si sostiene che Google avrebbe monitorato la cronologia della navigazione e le abitudini di ricerca degli utenti, utilizzando suoi strumenti quali Google Analytics, Google Ad Manager e app per smartphone, indipendentemente dal fatto che gli utenti avessero o meno cliccato sugli annunci pubblicitari.

I querelanti hanno chiesto un risarcimento di almeno 5.000 dollari per ognuno dei milioni di utenti che, a partire dal primo giugno 2016, hanno visto violare la loro privacy pur navigando “anonimamente”. L’accusa sostiene anche che la modalità Incognito, prevista sul browser Chrome, crea negli utenti la falsa illusione che la loro navigazione non sia tracciata.

Il rappresentante di Google, Jose Castaneda, ha affermato che la società si difenderà con decisione dalle accuse, aggiungendo che i siti web citati potrebbero essere in grado di raccogliere informazioni sulle attività di navigazione condotte in modalità privata.

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