05/02/2021 di Redazione

Google Fit può misurare battito e respirazione con lo smartphone

L’app di monitoraggio del benessere a breve permetterà anche di misurare il battito cardiaco e la respirazione usando l’intelligenza artificiale e la fotocamera di un telefono Android.

Con Google Fit, la società di Mountain View sfida la rivale di Cupertino e le funzionalità dell’Apple Watch. Lo smartwatch di Apple può misurare il battito cardiaco e altri parametri indicativi dello stato di salute, ma presto queste funzionalità saranno incluse anche in Google Fit, un’applicazione (per telefoni e per smartwatch Android e WearOS) che permette di tenere traccia degli allenamenti sportivi o del semplice movimento quotidiano o del sonno, monitorando un centinaio di diverse attività.

 

Google Fit è in circolazione da diversi anni, ma la novità annunciata ora è che a partire da marzo l’applicazione potrà anche misurare la frequenza del battito cardiaco e la respirazione, e potrà farlo grazie a funzioni di intelligenza artificiale integrate nel suo software e grazie alla fotocamera dello smartphone.Si partirà dai dispositivi Pixel, per poi estendere il supporto ad altri modelli con sistema operativo Android.

 

Come funziona la novità di Google Fit

Per misurare il ritmo della respirazione è sufficiente posizionarsi davanti alla fotocamera dello smartphone, inquadrando viso e busto per il tempo sufficiente affinché l’applicazione faccia i suoi calcoli. Il numero dei respiri viene conteggiato rilevando i piccoli movimenti del torace. Per prendere la misura della frequenza cardiaca, invece, bisogna posizionare il polpastrello sulla fotocamera posteriore del telefono. In questo caso il software rileva il cambiamento di colore della punta delle dita, derivandone dati sull’ossigenazione e sulla circolazione del sangue.

 

L'interfaccia di Google Fit

 

Una volta ottenute le misurazioni, se lo si desidera è possibile archiviare i dati all’interno dell’app per monitorare l’andamento del benessere giorno dopo giorno. Google ha fatto una precisazione doverosa: l’applicazione non sostituisce i controlli medici e questi dati vanno presi con le pinze. Ma questo non significa che Google Fit non sia precisa.

“Abbiamo sviluppato entrambe le funzionalità e completato studi clinici per validarle, così che possano funzionare in una varietà di condizioni reali e per la maggior parte delle persone possibile”, ha spiegato Shwetak Patel, direttore Health Technologies di Google Health. “Per esempio, poiché l’algoritmo della nostra frequenza cardiaca si basa sul calcolo del flusso sanguigno derivato dal colore del polpastrello, questo deve tener conto di variabili come la luce, la tonalità di pelle e altri, così che possa funzionare per tutti”.

Le novità di Google Fit evidenziano il crescente interesse di Big G per l’area del benessere e dello sport, sottolineato anche dalla recente acquisizione di Fitbit per 2,1 miliardi di dollari.

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