In casa Hp i Pc desktop battono i notebook. L’azienda ha pubblicato i conti del terzo trimestre fiscale e, all’interno di un report caratterizzato da numeri positivi e superiori alle attese degli analisti, spiccano le prestazioni positive del principale business della società (Personal Systems), che racchiude tutta l’offerta Pc. Ebbene, le vendite di desktop sono cresciute del sette per cento contro il sei per cento dei portatili. Secondo il Ceo di Hp Inc, Dion Weisler, il merito è di una costante ricerca nell’innovazione e nella capacità di ascoltare i clienti: “Ora vediamo che gli sforzi pagano”. Complessivamente, la multinazionale ha generato ricavi per 14,6 miliardi di dollari, in aumento del 12 per cento anno su anno. L’utile netto, in crescita di 26 punti, è stato di 900 milioni pari a un utile per azione (Eps) dopo la diluizione di 54 centesimi di dollaro (più 32 per cento). Il margine operativo è stato del 7,4 per cento.
A livello di business unit, la già citata Personal Systems ha riportato un fatturato di poco inferiore a 9,4 miliardi di dollari, sopra le attese dei mercati che si attendevano ricavi per nove miliardi. Di poco superiore alle previsioni anche il comparto printing, con un giro d’affari di 5,2 miliardi contro i 5,1 attesi: numeri spinti anche dai prodotti targati Samsung. Per il settimo trimestre consecutivo, il gruppo californiano ha registrato quindi crescite a doppia cifra anno su anno per entrambe le divisioni, con i Pc saliti di 12 punti e le stampanti di 11.
La progressiva transizione delle aziende a Windows 10 ha, secondo Wiesler, “dato qualche stimolo al mercato, ma non è un processo così evidente come in passato”. Per il trimestre in corso, la società si aspetta un Eps compreso fra i 52 e i 55 centesimi di dollaro, un range che comprende anche la cifra fornita dagli analisti intervistati da Thomson Reuters (54 centesimi).