12/10/2017 di Redazione

I cyber agenti tedeschi scagionano Kaspersky

La Bsi, agenzia federale della Germania per la sicurezza informatica, ha sottolineato come non sia possibile confermare la ricostruzione del New York Times sull’utilizzo, da parte dell’intelligence russa, dell’antivirus di Kaspersky come backdoor. Secondo

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Kaspersky ha trovato un insperato alleato nella Germania. L’azienda di sicurezza, in queste ore nuovamente sotto attacco perché accusata dall’intelligence israeliana di avere rapporti più o meno stretti con lo spionaggio russo, ha ricevuto l’endorsement della Bsi, l’agenzia federale per la cybersecurity di Berlino. Secondo i tedeschi, infatti, non sarebbe possibile confermare la ricostruzione giornalistica del New York Times, che due giorni fa ha riportato la notizia di un passaggio di informazioni del 2015 fra Israele e gli Stati Uniti sul ritrovamento di strumenti hacker nel network di Kaspersky. Un’indagine, svolta dall’intelligence del Paese mediorientale spiando direttamente l’attività degli agenti segreti di Mosca, che avrebbe poi inciso pesantemente sulla decisione di Washington di impedire alle proprie agenzie federali di utilizzare i prodotti della società russa.

“Non ci sono evidenze circa la negligenza professionale da parte dell’azienda o di debolezza nel suo software”, ha spiegato la Bsi a Reuters. “Non pensiamo quindi di sconsigliare l’uso delle soluzioni Kaspersky”. E lo stesso vendor si è fatto sentire con una nota ufficiale, con cui ha ovviamente smentito ogni addebito. La società ha negato il proprio coinvolgimento e ha dichiarato di non possedere “alcuna informazione rispetto a questa situazione”.

“Kaspersky Lab ribadisce la propria disponibilità a lavorare al fianco delle autorità statunitensi per affrontare tutte le preoccupazioni relative ai propri prodotti e sistemi e chiede di poter ottenere tutte le informazioni rilevanti e verificabili che potrebbero aiutare l'azienda nella propria indagine. Per quanto riguarda le dichiarazioni non verificate in merito a Duqu2, un sofisticato cyberattacco che non aveva come unico obiettivo Kaspersky Lab, siamo sicuri di aver identificato e rimosso tutte le infezioni rilevate durante l’incidente”, ha proseguito il vendor.

“Kaspersky Lab non ha mai aiutato, e mai aiuterà, alcun governo in attività di cyber spionaggio e contrariamente alle false accuse, il nostro software non contiene alcuna funzionalità non dichiarata, come una backdoor, in quanto sarebbe illegale e non etico”, ha poi concluso. È molto probabile che la vicenda, però, non si chiuda qua. Staremo a vedere.

 

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