30/08/2016 di Redazione

I display portano gioie (forse) e dolori ad Apple

L’azienda potrebbe utilizzare nel 2017 i pannelli Oled per i propri cellulari, per passare poi velocemente alla tecnologia microLed. Nel frattempo tre cittadini statunitensi hanno depositato una class-action per un difetto di fabbrica dello schermo touch

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Una settimana fa ha fatto notizia la possibilità che Apple possa adottare pannelli Oled con i bordi ricurvi per gli iPhone che verranno lanciati nel 2017. Una voce di corridoio che circola da tempo, veramente, e che vede implicata anche Samsung in qualità di possibile fornitore. Ma in queste ore si sono affacciati anche altri rumors, per cui la Mela potrebbe sì adottare la tecnologia Oled, ma solo come passaggio verso altre soluzioni e nello specifico i microLed. Il motivo è presto detto: pur dando la possibilità di disegnare smartphone differenti, vale a dire con i bordi dello schermo curvo, la tecnologia Oled non può ancora rimpiazzare totalmente i pannelli Lcd, perché presenta un rapporto costo-performance e un’affidabilità di livello inferiore. La spiegazione è stata fornita alla testata Digitimes da Wang Jyh-chau, Ceo dell’azienda Innolux, che realizza appunto schermi a cristalli liquidi.

Certo, si tratta di una voce sicuramente interessata, ma è il parere di un esperto del settore. Secondo Jyh-chau, Apple approfitterà dei display Oled solo per una generazione di smartphone per poi approdare, come anticipato, ai microLed. I vantaggi di una soluzione di questo tipo sarebbero molteplici: neri più brillanti e un frequenze d’aggiornamento migliori, caratteristiche tipiche degli Oled, insieme a brillantezza e durata maggiori, specifiche proprie dei pannelli Lcd.

Ripercorrendo gli ultimi due anni della storia di Apple si capisce ancora meglio perché, con tutta probabilità, il colosso di Cupertino passerà entro un paio d’anni ai microLed. Nel 2014 il gruppo californiano ha acquisito infatti Luxvue, realtà di Santa Clara specializzata proprio in componenti hardware di questo genere.

E, per fonti di stampa mai effettivamente confermate, a fine 2015 la Mela ha inaugurato a Taiwan un laboratorio di ricerca per sviluppare “display più sottili, leggeri e luminosi” per i propri dispositivi. Secondo Bloomberg, per velocizzare i lavori Apple avrebbe assunto sia talenti locali dalla società Au Optronic sia personale del produttore di chip Qualcomm. Il Ceo di Au Optronics, Paul Peng, ha spiegato però a Digitimes che lo sviluppo di pannelli microLed implica investimenti inferiori rispetto agli Lcd, ma comporta maggiori difficoltà in termini produttivi.

 

 

Una class-action contro gli schermi di oggi

La Reuters ha riportato che Apple è stata citata in giudizio da diversi possessori di iPhone 6 e iPhone 6 Plus, che accusano l’azienda di aver realizzato cellulari con un difetto di fabbrica che rende di fatto inutilizzabile il display. Secondo la class-action depositata da Todd Cleary, Jun Bai e Thomas Davidson, il gigante di Cupertino sarebbe stato già da tempo a conoscenza del problema ma si sarebbe rifiutato di risolverlo. La causa del difetto sarebbe da ricercare nella scelta di Apple di non utilizzare più uno strato metallico aggiuntivo per proteggere i componenti rilevanti del dispositivo, come fatto invece nel caso dell’iPhone 5.

I ricorrenti hanno accusato il produttore di aver violato la legge a tutela dei consumatori, ma al momento non è noto l’ammontare del risarcimento richiesto. L’azienda specializzata in componentistica e riparazioni iFixit ha parlato di “Touch Disease” e, in un blog posto, ha sottolineato come non sia possibile sapere quanti iPhone siano affetti dal problema, ma sembra che sia un difetto “incredibilmente comune”.

 

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