08/02/2018 di Redazione

Il 5G prende forma tra tecnologie ed ecosistema

Si concretizzano i primi casi d’uso delle reti mobili di quinta generazione, ma ad oggi non è ancora possibile predire con esattezza come l’aggiornamento dei network cambierà il mercato. Per Qualcomm il futuro si scrive con ricerca e sviluppo e collaboran

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Un’entità in via di definizione. Un insieme di tecnologie che plasmerà sicuramente il nostro modo di comunicare e, in parallelo, trasformerà non solo l’interazione uomo-macchina ma anche quella fra gli stessi oggetti, spianando la strada ad ambiti applicativi prima impensabili. È il 5G, la quinta generazione di reti mobili: una rivoluzione sulla cui portata globale gli addetti ai lavori concordano ma che, almeno in questo primo scorcio di 2018, è ancora difficile da quantificare realmente. Quali saranno i nuovi casi d’uso permessi dall’aggiornamento delle reti? Le ipotesi sul tavolo sono numerose e alcune sono ormai prossime alla concretizzazione, mentre altre continuano a essere proof-of-concept e rimangono in una fase embrionale. Si prendano ad esempio i veicoli a guida autonoma e le infrastrutture delle città intelligenti, che in futuro dovrebbero essere in grado di comunicare tra loro per garantire la completa sicurezza di persone e cose.

L’idea è decisamente affascinante e prevede automobili capaci di trasmettere dati in tempo reale alle altre vetture, ai semafori, ai pedoni e così via per ottimizzare la circolazione stradale e ridurre praticamente a zero il rischio di incidenti. In questo caso il problema delle connettività dei veicoli è già risolto, in quanto si prevede che entro il 2021 la penetrazione delle reti cellulari all’interno delle automobili salirà al 60 per cento.

Rimangono invece da quantificare gli investimenti (e il tempo) necessari per aggiornare le infrastrutture dei centri urbani e per creare un sistema in grado di supportare alla perfezione uno scenario così complesso. La sfida a questo punto è più politica che tecnologica, perché le soluzioni esistono e sono quasi pronte a entrare in produzione. Una delle realtà che sta spingendo con decisione su questo fronte è Qualcomm.

Il chip maker californiano, pur avendo già a disposizione un ricco portfolio per le reti mobili di quinta generazione, è fra i primi a “predicare la calma”. L’automotive, l’Internet delle cose, il broadcasting (e molto altro) sono tutti ambiti che beneficeranno immensamente del passaggio al 5G, ma nessuno ad oggi può predire quali pieghe prenderà l’innovazione.

 

Credits: Qualcomm

 

“Ci stiamo rivolgendo a un mercato complesso, eterogeneo ed enorme: un settore in piena trasformazione che abiliterà nuovi casi d’uso, modelli di business, modalità di implementazione e farà apparire dispositivi e partner che al momento non possiamo prevedere”, ha sottolineato Serge Willenegger, senior vice president e general manager, 4G/5G and industrial IoT di Qualcomm durante un evento dedicato alle reti di quinta generazione presso il quartier generale dell’azienda a San Diego.

Ma è chiaro come le opportunità future siano numerose e Qualcomm sta lavorando internamente, oltre che con una nutrita schiera di partner, per essere in prima linea. L’obiettivo è quello di creare una piattaforma di connettività globale, che garantisca l’innovazione e rappresenti il punto di contatto fra servizi, bande di frequenza e modalità di implementazione eterogenee, garantendo però la compatibilità con le tecnologie esistenti.

Non a caso la roadmap del 5G Nr (new radio) ha alla sua base la connettività Lte Advanced, considerata l’elemento fondante per arrivare a nuovi livelli di efficienza e prestazioni. I network di quinta generazione porteranno infatti con sé una latenza inferiore al millisecondo, velocità di trasmissione simili a quelle della fibra, costi ridotti e una migliore gestione del traffico dati anche in ambienti congestionati.

Sarà possibile sfruttare bande di frequenza finora “inesplorate”, al di sotto dei 6 GHz oppure nella fascia dei 26 GHz (il cosiddetto 5G mmWave), che apriranno la strada a modelli di implementazione innovativi. In particolare il mmWave servirà da complemento per l’Lte e offrirà capacità trasmissive ad oggi impensabili, con benefici tangibili sia in ambito industriale sia in quello domestico.

“Gli ostacoli da superare per ottenere una piena ‘mobilizzazione’ del 5G sono però ancora numerosi”, ha spiegato Dino Flore, vice president of technology di Qualcomm. “Basti pensare alla copertura, alla robustezza del segnale, alla necessità di inserire chip di nuova generazione negli smartphone, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di dimensioni ed efficienza energetica. Siamo comunque pronti ad affrontare tutte le sfide che ci aspettano”.

 

 

Un lavoro di squadra

Il veloce cammino verso il 5G di Qualcomm è reso possibile dalla nutrita schiera di partner di cui l’azienda si è circondata in questi anni. In queste ore il produttore ha annunciato che il proprio modem 5G Snapdragon X50 verrà utilizzato nei prossimi mesi da ben 18 operatori per una serie di test live nelle bande sotto i 6 GHz e all’interno della fascia mmWave. Fra i provider sono presenti anche Tim, Wind 3 e Vodafone Group e l’elenco include tutti i principali player a livello globale, che servono oltre 2,5 miliardi di clienti (At&t, British Telecom, China Telecom, Deutsche Telekom, Orange solo per citarne alcuni).

I trial saranno basati sulla piattaforma di testing mobile sviluppata da Qualcomm e su un prototipo di smartphone (design di riferimento del chip maker), che include ovviamente il modem X50. Una soluzione che garantisce una piena interoperabilità con il 4G Lte e trasmissioni dati fino a 4,51 Gbps. Il lavoro effettuato dagli operatori su casi d’uso reali porterà poi all’implementazione delle prime reti 5G Nr (ancora molto circoscritte) nel 2019.

L’anno prossimo arriveranno poi sul mercato i primi dispositivi compatibili con i network di quinta generazione. E anche su questo fronte Qualcomm ha messo le mani avanti: il modem X50 verrà infatti utilizzato inizialmente da 19 Oem. L’elenco è ricco e fra gli altri include: Asus, Fujitsu, Hmd Global, Htc, Lg, Netgear, Oppo, Sony Mobile, Vivo, Xiaomi e Zte. Non si tratta soltanto di smartphone, in quanto le capacità del 5G verranno sfruttate anche dai Pc sempre connessi, dagli headset per la realtà virtuale/aumentata e più in generale dalla galassia di servizi broadband. Maggiori dettagli dovrebbero comunque emergere durante il Mobile World Congress, in programma a Barcellona a fine febbraio.

 

 

“Nuove funzionalità creeranno nuove opportunità dirompenti”, è il pensiero conclusivo di Cristiano Amon, presidente fresco di nomina di Qualcomm. “Velocità multi-gigabit, maggiore capacità per un consumo illimitato di dati e bassa latenza per accedere al cloud in tempo reale abiliteranno servizi ed esperienze oggi difficilmente immaginabili, in tutti i settori. Grazie alle nostre competenze su 3G, 4G Lte e moduli Rf front-end siamo ben posizionati per fornire al mercato i prodotti necessari per il rollout globale delle reti di quinta generazione”.

 

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