Il razzo di Elon Musk distrugge il primo satellite di Facebook
Un incidente durante un test di routine ha fatto esplodere il razzo Falcon 9 di SpaceX sulla rampa di lancio, distruggendo il satellite Amos-6 di Facebook. Il primo obiettivo del progetto Internet.org – portare Internet in diverse regioni dell’Africa ancora non coperte – subisce una battuta d’arresto.
Pubblicato il 02 settembre 2016 da Valentina Bernocco

Molto spavento, fumo ed esplosioni multiple, fortunatamente nessun ferito ma danni materiali pari a 200 milioni di dollari. Tanto costerà a Facebook e a SpaceX, la seconda azienda di Elon Musk (dopo Tesla Motors) l’incidente avvenuto ieri al Kennedy Space Center in Florida: una non meglio definita “anomalia”, durante un test di routine, sulla rampa del lanciatore a razzo Falcon 9. Il vettore di SpaceX, già impiegato in molte missioni, avrebbe dovuto portare in orbita Amos-6 ovvero il primo satellite di Facebook nato all’interno del progetto Internet.org.
Il nome racchiude un obiettivo ambiziosissimo: utilizzare i satelliti, anzi i micro-satelliti, e i droni come Aquila per portare connettività Internet nelle regioni più remote e povere nel Pianeta, sconfiggendo il famigerato digital divide e favorendo il progresso sociale ed economico. Un obiettivo a cui lavorano, parallelamente a Facebook, anche il suo grande rivale – su molti fronti – Google con i palloni aerostatici di Project Loon, nonché OneWeb, l’ambiziosa startup creata nel 2015 dall’imprenditore britannico Richard Branson, a braccetto con Qualcomm. In quest’ultimo caso si punta a mandare in orbita quasi settecento mini-satelliti, cominciando però con i lanci non prima del 2018.
L’azienda di Mark Zuckerberg, dunque, partiva avvantaggiata sulle tempistiche, ma l’incidente di ieri comporterà certamente qualche ritardo, anche se il danno da 200 milioni di dollari è presumibilmente coperto da assicurazione. Quello di ieri era un test di routine, propedeutico al lancio in orbita del razzo, programmato per sabato prossimo. Il satellite andato distrutto, Amos-6, era frutto della collaborazione con la francese Eutelsat e avrebbe dovuto portare connettività in alcune aree dell’Africa orientale, occidentale e subsahariana. “Siamo delusi da questa perdita, ma restiamo impegnati nella missione di portare Internet in tutto il mondo”, ha dichiarato un portavoce di Facebook.
L’urto è stato avvertito su edifici posti a chilometri di distanza. L’esplosione è stata catturata in un video, ripreso dalle agenzie (qui sotto, dal sito di Reuters).
Resta da capire che cosa sia successo. Sulla sua pagina Faceboook, Space X ha definito l’episodio come una “anomalia”, sottolineando l’assenza di vittime e feriti e le indagini in corso per comprendere la causa dell’accaduto. Falcon 9 ( lanciatore a due stadi, il primo dei quali è progettato per essere riutilizzato) aveva già portato a termine missioni difficili: nel 2012 aveva posizionato correttamente la capsula orbitale Dragon di SpaceX, portandola a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (Iss) gestita collettivamente da Nasa, European Space Agency e dalle analoghe agenzie russa, giapponese e canadese.
Falcon9
Da allora in poi, il razzo di Elon Musk ha completato diversi viaggi di andata e ritorno dalla Iss, trasportando materiali per conto della Nasa. Ma va anche ricordato l’incidente del 28 giugno del 2015, quando un carico esplose durante il tragitto. Di certo alcuni “dettagli” andranno messi a punto, se è vero – come si legge sul sito di SpaceX – che l’obiettivo ultimo è quello di arrivare a “portare esseri umani nello spazio”.
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