Stando a quanto emerso dai dati elaborati dall'Osservatorio permanente dei contenuti digitali, il libro del futuro non sembra proprio essere quello digitale,
almeno non in esclusiva. Una ricerca condotta su un campione di 8.500
italiani con età superiore ai 14 anni, oltre il 33,5 percento non
saprebbe cosa fare con l’iPad di Apple (Apple iPad, lo usiamo per le previsioni del tempo),
anche se la sua popolarità genera curiosità verso questo oggetto del
desiderio.
L'iPad di Apple
Fra coloro che il tablet di Apple l'anno già comprato, invece,
il 26,5 percento lo usa per leggere giornali (
The Economist arriva su iPhone e iPad),
solo il 16,2 percento pensa all'iPad come supporto per leggere libri,
mentre la percentuale maggiore, ossia il 33,2 percento, lo usa per
vedere film. Gli intervistati sono stati selezionati fra i cosiddetti
tecnofan, ossia quei giovani appassionati di tecnologia che sembrano
più predisposti verso i nuovi media e che quindi si presume saprebbero
sfruttarne al meglio le peculiarità.
Il download degli e-book e delle applicazioni che servono per leggerli
è comunque in aumento, complice la crescente disponibilità di titoli in
lingua italiana che fino a poco tempo fa scarseggiavano. Secondo
Giovanni Peresson, responsabile dell'Ufficio studi dell'Associazione
Italiana Editori (AIE), i dati di questa ricerca "stanno a indicare uno
dei possibili futuri del libro in cui testi e immagini, condivisione di
contenuti e “solitudine” della lettura si confronteranno, forse si
fonderanno assieme, sicuramente imporranno alle case editrici di
continuare in quel percorso di innovazione verso nuovi prodotti e nuove
“storie” (o nuovi modi di raccontarle) che alcune di loro hanno
iniziato a fare in quest’ultimo anno”. Insomma, il libro digitale ha un
futuro, ma in affiancamento al libro cartaceo, che a quanto pare è
destinato a sopravvivere alla sfida digitale.