28/05/2018 di Redazione

La blockchain parla giapponese e vola sul cloud di Akamai

Il Mufg, principale istituto finanziario del Sol Levante, sperimenterà con i registri distribuiti per realizzare una rete di pagamento online in grado di gestire un milione di transazioni al secondo. Il progetto è realizzato sull’Akamai Intelligent Platfo

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La prima banca del Giappone (e quinta al mondo) scende nell’arena della blockchain. Il Mitsubishi Ufj Financial Group (Mufg) ha annunciato l'intenzione di offrire una nuova rete di pagamento online basata sulla catena di blocchi. L’architettura di rete, realizzata in collaborazione con Akamai, è progettata per elaborare oltre un milione di transazioni al secondo con latenze inferiori ai due secondi per operazione. Solo per fare un esempio, il network di Visa ne può gestire un massimo di 24mila al secondo. Le due aziende intendono sfruttare la tecnologia, costruita e implementata sull’Akamai Intelligent Platform, per lanciare un nuovo sistema di pagamenti rapidi in Giappone nella seconda metà del 2020. Si tratterà di una serie completa di servizi, che includerà il supporto per l’elaborazione delle transazioni, soluzioni pay-per-use, micropagamenti e altre operazioni basate sull'Internet delle cose (ancora in fase di sviluppo).

“Questo nuovo sistema basato su blockchain, costruito sulla nostra piattaforma cloud, sarà progettato per rispondere alle problematiche legate alla scalabilità, alla latenza e alla sicurezza che finora hanno ostacolato un utilizzo più diffuso” di questo paradigma, ha spiegato Tom Leighton, Ceo e cofondatore di Akamai.

Il Mitsubishi Ufj Financial Group sta conducendo delle sperimentazioni sulla catena di blocchi anche con l’istituto thailandese Bank of Ayudhya, con l’obiettivo di effettuare pagamenti transnazionali in una manciata di secondi su tecnologia distribuita proprietaria. La movimentazione di denaro è stata testata fra una sussidiaria del Mufg in Thailandia e una filiale della Standard Chartered Bank di Singapore.

 

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