21/11/2019 di Redazione

Le pubblicità di Google non dipenderanno più dalle scelte politiche

A partire dal Regno Unito (in vista del voto sulla Brexit) e a seguire nel resto del mondo, Google Ads non permetterà più di segmentare l’audience delle inserzioni pubblicitarie in base alla presunta ideologia politica degli utenti-elettori. Vale per i si

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Si torna a parlare di politica e online advertising, mentre negli Stati Uniti e sui media di tutto il mondo la campagna elettorale per le presidenziali Usa 2020 va avanti, con i candidati democratici reduci da un nuovo confronto pubblico tenutosi ad Atlanta, a discutere di cambiamento climatico e del ventilato impeachment di Donald Trump. Dopo la scelta di Twitter di sospendere le inserzioni pubblicitarie di contenuto politico e partitico (in discreta polemica con Facebook), anche Google ha fatto un passo indietro, certo meno drastico, scegliendo di limitare le possibilità di targetizzazione offerte agli inserzionisti pubblicitari suoi clienti. 

 

In sostanza, su Google Ads non sarà più possibile restringere l’audience degli annunci pubblicitari sulla base della presunta appartenenza a un’ideologia di destra o di sinistra (appartenenza deducibile da cronologie di ricerche e da altri comportamenti degli internauti) o dell’inserimento di un utente in un particolare registro elettorale. Naturalmente la targetizzazione non scomparirà: si potrà continuare a segmentare l’audience sulla base di criteri anagrafici (età e sesso) e geografici, così come in base agli interessi espressi dagli utenti durante la navigazione Web. 

 

I principali formati di advertising proposti agli inserzionisti “politici” sono i search ads (gli annunci sponsorizzati che appaiono nella pagina della Serp, in seguito a una query sul motore di ricerca, distinti dai risultati organici), i display ads inseriti all’interno di siti Web e la pubblicità su YouTube (banner a sovraimpressione o video che anticipano o interrompono i contenuti).

 

“Considerate le recenti preoccupazioni e i dibattiti sull’advertising politico, nonché l’importanza di una fiducia condivisa all’interno dei processi democratici, vogliamo migliorare la fiducia degli elettori nelle pubblicità politiche che possono visualizzare sulla nostra piattaforma”, ha scritto Scott Spencer, vice president of product management di Google Ads.

 

Il tempismo della società di Mountain View non è casuale, considerando la data del 12 dicembre, in cui i britannici si recheranno alle urne per decidere sul futuro della Brexit. E infatti la nuova policy sugli annunci pubblicitari sarà applicata innanzitutto nel Regno Unito, entro una settimana, per poi essere estesa a tutta l’Unione Europea entro la fine dell’anno e nel resto del mondo a partire da gennaio del 2020. Google ha anche spiegato di voler introdurre una maggiore trasparenza sui metodi di gestione degli annunci pubblicitari, promettendo di fornire “ulteriori dettagli nei prossimi mesi”.

 

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