Quanti core può contenere attualmente un chip? La risposta che potrebbe dare Intel è nota, in quanto l’azienda ha svelato da tempo un modulo per il supercomputing da 72 “cervelli”: si tratta di Xeon Phi, ribattezzato col nome in codice Knights Landing, e in grado inizialmente di svolgere un ruolo da coprocessore all’interno delle architetture Many Integrated Core (Mic) di Intel e arrivato ora alla necessaria maturità per “cavarsela” da solo. Sembra che il colosso statunitense voglia portare nei prossimi mesi questo chip nelle workstation per l’utilizzo professionale, dando la possibilità agli sviluppatori di testare le applicazioni a parte prima di implementarle effettivamente nei data center. L’obiettivo è arrivare sul mercato nel primo semestre del 2016, con una distribuzione inizialmente controllata dal vendor, ma con la speranza che altri produttori di computer decidano di adottare il superchip per le proprie soluzioni.
“Il progetto è consegnare una workstation che definirei quasi un’appliance “ninja”, basata sullo Xeon Phi con la suite software necessaria precaricata e bilanciata”, spiega Charles Wuischpard, vice president del Data Centre Group e general manager dell’Hpc Platform Group di Intel. “Oltre a questo, distribuiremo esempi di codice e tutti gli strumenti che serviranno agli sviluppatori per eseguire, testare ed effettuare il benchmark del codice”.
Secondo la roadmap di Intel, quindi, le workstation di prossima generazione verranno messe a disposizione innanzitutto ai ricercatori che non possono accedere ai supercomputer con chip Xeon Phi per eseguire calcoli ed elaborazioni scientifiche (o informatiche) molto complessi. Letta da questa angolazione, sembra quindi più un esperimento che una vera e propria strategia commerciale. Non è dato sapere quale potrebbe essere il prezzo di workstation di questo genere, ma si può immaginare una spesa di migliaia e migliaia di euro. Il progetto Knights Landing sfrutta le capacità di elaborazione in parallelo per aumentare le performance di calcolo dei chip in silicio in settori critici come quello finanziario, della simulazione metereologica o della codifica video.

Il design dell’architettura varia in modo sostanziale da quella “classica” x86 e gli Xeon Phi uniscono processori x86 standard a componenti speciali che collaborano con il “cervello” centrale per affrontare i carichi di lavoro maggiori. Knights Landing dispone anche di una tecnologia d'interconnessione, la Intel Omni-Path, sviluppata per soddisfare i requisiti dei prossimi supercomputer. Come? Offrendo 100 Gbps di velocità di linea e fino al 56% di latenza switch fabric in meno in cluster medio-grandi rispetto al protocollo Infiniband.