29/08/2019 di Redazione

Lenovo alla conquista dei data center, ma i server da soli non bastano

Per l’ultimo trimestre del 2018 i dati di Canalys segnalano una crescita del 46% nella spesa mondiale in Infrastructure as-a-Service. Saldo il primato di Amazon Web Services, seguito da Microsoft, Google, Alibaba e Ibm.

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La continua espansione dei data center hyperscale, che diventano sempre più enormi e numerosi, sta aiutando molti vendor di componenti e sistemi hardware a crescere a loro volta. Le infrastrutture dei grandi fornitori di cloud e dei colossi del Web - come Amazon, Google, Microsoft, Apple, Facebook, Oracle, Ibm, Alibaba, per citarne alcuni - sono ottimi sbocchi per chi vende processori ma anche per l’anello intermedio della catena, cioè i produttori di server. Lenovo è tra le aziende che meglio stanno sfruttando il vento favorevole, almeno a sentire le dichiarazioni dei dirigenti e, più oggettivamente, a guardare qualche numero.

 

Nel mercato dei server i nomi che dominano sono ancora altri: Dell Technologies, con il 20% di quota, secondo i dati di Idc riferiti al primo trimestre 2019, e a seguire Hpe (17,8%) e  Inspur (6,2%). Ma Lenovo la tallona, con un market share del 5,7%, ed è a sua volta inseguita a breve distanza da Cisco, che ha il 5,3%. I giochi, nel medio periodo, sono tutt’altro che fatti dunque.

 

Dall’acquisizione di Ibm, nel 2014, Lenovo ha fatto un bel percorso, lanciando due anni dopo l’offerta delle piattaforme ThinkSystem e ThinkAgile. Nel mese di febbraio la divisione Data Center Group era in crescita di ricavi del 31% anno su anno, ben più dell’8,5% realizzato in generale dall’intera azienda. Guardando ai soli clienti hyperscale, la crescita di giro d’affari era invece a “tripla cifra”, come assicurato dal presidente della divisione, Kirk Skaugen. Il produttore è anche il primo ad aver presentato, a inizio agosto, dei server basati sui nuovi processori Amd Epyc.

 

 

Il networking è il tassello mancante

Considerando il mercato dei data center nell’accezione più ampia, includendovi server, sistemi di storage e networking, la strada da fare è più lunga ma Lenovo punta ugualmente a salire sul podio.  In questi giorni, intervistato da Zdnet, il chief customer officer della divisione, Wilfredo Sotolongo, ha ammesso che in questo mercato “siamo in un qualche punto della classifica dei primi dieci, ma non fra i primi tre, quindi esiste un’enorme opportunità che intendiamo sfruttare”.

 

La strategia illustrata da Sotolongo mira a espandere le vendite destinate alle infrastrutture hyperscale, e per farlo bisognerà evitare di legarsi a una specifica tecnologia. Sul fronte del software, il dirigente ha fatto sottolineato che “lavoriamo con tutti i maggiori fornitori, come VMware e Nutanix, e abbiamo solidi rapporti con NetApp”. In futuro, inoltre, Lenovo ha anche l’ambizione di aiutare gli operatori di telecomunicazione a sfruttare l’edge computing, un’architettura di calcolo essenziale per i servizi 5G. 

 

L’azienda dovrà poi superare un suo attuale limite: l’offerta di sistemi di networking è ancora molto piccola, non certo comparabile con quella delle connazionali Huawei e Zte. “Per essere un vero player nel mercato dei data center”, ha ammesso Sotolongo, “dobbiamo avere un’offerta di networking e quella attuale è limitata. Abbiamo bisogno di un portfolio di networking molto più ampio e questo sarà un work in progress da qui alle prossime settimane”.

 

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