Meta va avanti sull’intelligenza artificiale generativa, puntando a sviluppare un large language model ancor più potente del proprio Llama 2, recentemente presentato, e capace di competere con GPT-4, che è attualmente la più avanzata tecnologia di OpenAI (la società creatrice di ChatGPT) nonché la più avanzata tra quelle commercialmente disponibili.
Così svela il Wall Street Journal sulla base di confidenze di “persone informate sui fatti”. Il nuovo modello di AI dell’azienda di Menlo Park dovrà essere sviluppato entro la fine dell’anno, per poi passare alla fase di training nei primi mesi del 2024.
Rispetto modello open source presentato lo scorso luglio e utilizzabile gratuitamente da ricercatori e aziende, il large language model a cui Meta sta lavorando in segreto sarà di gran lunga più potente e permetterà di creare “testi softisticati, analisi e altri output”, a detta delle fonti. Ma i dettagli tecnici non sono ancora definitivi.
L’azienda di Mark Zuckerberg non ha confermato l’indiscrezione, che pare in ogni caso verosimile. A detta del Wall Street Journal, Meta ha avrebbe anche acquistato o pianificato acquistare un maggior numero chip Nvidia H100, componenti ottimizzati per il training degli algoritmi di AI (di cui stanno facendo incetta anche i principali fornitori di servizi cloud per i propri data center). Un’altra indiscrezione, risalente allo scorso giugno, afferma che l’azienda sta testando una tecnologia chatbot dotata di “personalità”, che potrebbe un giorno debuttare su Facebook e Instagram.
Ma Meta non è certamente l’unica Big Tech impegnata a creare large language model. Microsoft (anche tramite OpenAI), Alphabet, Amazon, Baidu sono i grandi concorrenti da affrontare, mentre ancora si aspetta (ma esistono rumors su lavori in corso) l’ingresso di Apple nell’arena dell’AI generativa.