02/08/2023 di Valentina Bernocco

Con i “personaggi” chatbot Meta aiuterà i suoi social network?

Secondo indiscrezioni, la società di Menlo Park sta sperimentando tecnologie di AI conversazionale dotate di "personalità". Aiuteranno Facebook e Threads?

icona_t.jpg

Che cosa c’entra Abramo Lincoln con gli amanti del surf e delle attività da spiaggia? Entrambi saranno una delle personas, dei chatbot “personaggi” che Meta sta attualmente sviluppando e che potrebbe lanciare su Facebook e Instagram già il prossimo settembre. Questo affermano le ultime indiscrezioni del Financial Times, non confermate dall’azienda di Menlo Park. Stando ai rumors, al momento Meta avrebbe messo  a punto dei prototipi ma il debutto sarebbe vicino, questione di settimane.

 

I chatbot sono stati progettati e addestrati in modo da saper sostenere conversazioni esprimendo una certa personalità e un certo stile linguistico, e i due esempi citati dal Finacial Times sono, appunto, Abramo Lincoln e un surfista che dà suggerimenti di viaggio. Gli utenti dei social network potranno usarli sia per ricevere consigli su un certo argomento sia come motori di ricerca, dunque per trovare informazioni e contenuti all’interno di Facebook o Instagram.

 

Ma anche, probabilmente, all’interno di Threads. La nuova piattaforma di microblogging rivale di X (cioè di quella che fino a ieri si chiamava Twitter) ha infatti subìto un rapido calo di popolarità a pochi giorni dal debutto: degli iniziali 100 milioni di utenti registrati sarebbe calata, a detta di Reuters, a meno della metà. E i “chatbot personaggi”, se così vogliamo chiamarli, potrebbero servire anche a trattenere gli utenti su questa e sulle altre piattaforme di Meta.

meta-threads_t.jpg

Il Financial Times fa notare che, in aggiunta a tutto questo, i chatbot potenzialmente sono in grado (se non altro, attraverso le query) di raccogliere nuovi dati riguardanti gli utenti e questo potrebbe aiutare Meta ad affinare le proprie capacità di advertising mirato. Ma potrebbe anche sollevare nuove preoccupazioni sulla privacy.

 

Anche Apple nella girandola dei rumors sull’AI
Sebbene l’azienda non abbia confermato, l’indiscrezione è tendenzialmente attendibile considerata la fonte, ma è anche plausibile. Negli ultimi mesi si è vista una raffica di nuove applicazioni di AI generativa e strumenti chatbot integrati in software e servizi, da Bing a Microsoft 365, da Salesforce a Google Workplace. Meta ha da poco lanciato la nuova versione della propria offerta open source di large language model, Llama 2. E recentissimi rumors di Bloomberg suggeriscono che anche Apple, finora la grande assente nel nascente mercato dell’AI generativa, presto si tufferà nella competizione: l’azienda starebbe lavorando per sviluppare un’applicazione simile a ChatGPT e Bard.

 

Sarà, insomma, un assistente virtuale capace di riassumere e generare testi e di fornire risposte sulla base dei dati usati per l’addestramento. Al momento, secondo i rumors, Apple starebbe testando questa tecnologia internamente per mettere a punto un prototipo, ma senza un calendario di lancio definito. L’anno prossimo, però, da Cupertino arriverà un “annuncio significativo” nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

ARTICOLI CORRELATI