13/12/2021 di Redazione

Mobiltech, una scienza per la sicurezza e la sostenibilità urbana

Non una tecnologia, ma una scienza dei dati applicata all’universo dei trasporti: la mobiltech avrà un ruolo importante nella società del futuro. Il punto di vista della startup Air- Connected Mobility.

immagine.jpg

Si chiama mobiltech ed è una dimensione importante della smart mobility, ambito tecnologico di cui si discute ormai da tempo e che spazia dai sistemi per la guida automatizzata (parziale o totalmente self-driving) al vehicle sharing. Che cosa si intende, invece, per mobiltech e perché questa nuova frontiera è importante sia per la sicurezza della mobilità urbana sia nel cammino verso una maggiore sostenibilità? Come potrà cambiare le nostre vite, aiutandoci a plasmare la società del futuro? Ce ne parla Paolo Cappello, general manager della startup Air- Connected Mobility.

Paolo Cappello, general manager della startup Air- Connected Mobility

 

In una ricerca recente si è chiesto ai giovani come si immaginano la vita nel 2030: il 73% degli intervistati sono convinti che si vivrà meglio rispetto ad oggi, soprattutto grazie alla tecnologia e al fenomeno della digitalizzazione a cui stiamo già assistendo. I giovani prevedono città più accessibili, gestione del traffico tramite AI, semafori intelligenti e attenzione all’ambiente La realtà è però ancora molto lontana da questa speranza, e continuiamo ad assistere all’aumento del traffico, degli incidenti e dello smog, assieme al tasso di mortalità legato a questi fenomeni. 

Le nostre città sono dunque tutt’altro che ovattate torri d’avorio e, considerando che si prevede che nel 2050 il 68% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane, incrementare la sicurezza della mobilità urbana diventa un imperativo indispensabile. Quali sono dunque gli strumenti già a disposizione di Pubbliche Amministrazioni e cittadini? Quale ruolo possono giocare i dati, e nello specifico i dati di mobilità, nel miglioramento della sicurezza urbana?

La mobiltech è una scienza, ancora imperfetta, nata per interpretare in chiave di mobilità il flusso costante di dati, provenienti ormai da ogni ambito della nostra vita. Anche le strade sono ormai “connesse”, in parte grazie al boom degli acquisti di device IoT. Secondo una ricerca di AutoScout24 per sei italiani su dieci infatti, i veicoli dotati di funzionalità smart sono il futuro della mobilità e il numero di smart car in Italia è in continuo aumento.

Grazie ad algoritmi appositamente sviluppati, la mobilitech analizza e incrocia dati provenienti dalle auto connesse come abitudini, stile di guida e statistiche sugli spostamenti, con fattori esterni come condizioni atmosferiche, flussi di traffico, principali cause di incidente ma anche valori delle polveri sottili. Misurare e comprendere le connessioni nascoste tra le cose permette di gestire al meglio la pianificazione di interventi, di ridurre il tempo di reazione in caso di eventi avversi ma anche di valutare dove e come investire i fondi pubblici. Ad esempio, nell’ambito della Pubblica Amministrazione, le cosiddette predictive mobility insights possono alimentare le dashboard, interfacce user-friendly e aggiornate in tempo reale, grazie alle quali le amministrazioni possono interpretare graficamente e facilmente monitorare lo stato della rete stradale e i flussi di traffico, dando dati concreti alla base decisionale.

Un ulteriore passo avanti per gli amministratori è riuscire a capire, grazie alla mobilitech, quali interventi attivare sulla base dell’analisi costo-rischio. La tecnologia permette infatti di “testare” in modo immediato le opzioni disponibili, utilizzando modelli predittivi passando così rapidamente dall’analisi delle problematiche all’implementazione delle soluzioni. Questa visione end-to-end della mobilità rende inoltre possibile la manutenzione preventiva, che permette di evitare situazioni potenzialmente rischiose legate ad esempio all’usura del manto stradale.

Un’altra utile fonte di dati per la PA sono le app, in particolare quelle studiate appositamente per permettere la partecipazione attiva dei cittadini, a cui viene data la possibilità di segnalare e geolocalizzare disservizi, aumentando l’efficacia delle attività di controllo senza pesare ulteriormente sulle finanze pubbliche. Anche i dati anonimizzati forniti dalle “black box”, funzionalità smart installate sui veicoli con finalità principalmente assicurative, le PA possono accedere a dati complessivi relativi ai veicoli circolanti in città e i relativi trend.

Ma le black box possono anche offrire ai singoli automobilisti informazioni sul loro stile di guida e sullo stato del loro veicolo, aiutandoli a prendere coscienza delle loro abitudini al volante. Sarà dunque possibile tenere sotto controllo l’impatto ambientale e lo stato di salute dei veicoli, di essere avvisati di eventuali interventi necessari a preservare la performance e la sicurezza del veicolo e di scoprire di più sul proprio stile di guida. Queste funzionalità sono applicabili anche alle aziende che hanno flotte, le quali, grazie alla mobilitech, possono monitorare le condizioni dei singoli veicoli, geolocalizzarli e intervenire in modo tempestivo se necessario, evitando eventi inaspettati e pericolosi come avarie e malfunzionamenti e riducendo i tempi di fermo veicolo.

In un mondo dove la digitalizzazione è presente e futuro, l’utilizzo di soluzioni come quelle offerte dalla mobilitech è essenziale per migliorare la vita quotidiana. Dalla riduzione del traffico urbano ad una migliore pianificazione degli interventi delle PA, fino alla potenziale riduzione dell’inquinamento ambientale, la mobilitech è già realtà per molte pubbliche amministrazioni, ma la sua diffusione capillare e la sua implementazione anche nel settore privato sono indispensabili per incrementare la sicurezza delle nostre strade cittadine.

 

ARTICOLI CORRELATI