28/04/2022 di Redazione

Nel “new normal” è cambiato anche il lavoro delle risorse umane

Per intercettare i cambiamenti organizzativi e di mentalità del lavoro ibrido, la funzione HR non può restare ancorata agli schemi e strumenti del passato.

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Di smart working, prima, e di lavoro ibrido poi abbiamo sentito parlare molto negli ultimi due anni, come conseguenza di una trasformazione planetaria avvenuta nelle aziende di mezzo mondo in seguito alla pandemia. Molto si è detto, ma forse più sui cambiamenti organizzativi delle aziende stesse e poco su quanto la funzione risorse umane debba, a sua volta, adattarsi al nuovo scenario e alle nuove esigenze e richieste dei dipendenti. Ce ne parla Fabio Cardilli, product manager di Talentia Software. 

 

Fabio Cardilli, product manager di Talentia Software

 

Le aziende oggi si trovano a misurarsi con sempre nuove sfide, proiettandosi gioco forza verso un cambio strutturale di mentalità e una trasformazione necessaria nel modo di gestire le risorse umane. La pandemia, in particolare, ha costretto le organizzazioni a riflettere profondamente sul futuro del lavoro in azienda, spostando il baricentro sulla digitalizzazione dei processi e aull’agilità in senso “pratico”.

Nonostante il lockdown sia alle spalle, le aziende hanno trovato nel lavoro flessibile o nelle forme ibride, tra presenziale e remoto, una scelta opportunistica per efficientare processi e ridurne i costi, andando ben oltre gli obiettivi iniziali di scelta necessaria in supporto alla resilienza. Una forza lavoro sempre più multigenerazionale, poi, aggiunge ai dipartimenti risorse umane altre variabili di cui tener conto nel difficile esercizio di creare modelli organizzativi e una cultura aziendale che sia un “best fit” per tutte le situazioni.

Quel che è certo è che le aziende nel post covid-19 non saranno più le stesse e che sicuramente i dipartimenti HR dovranno ricostruire un clima di fiducia e lo slancio necessario verso gli obiettivi del futuro prossimo, a partire dalle risorse più importanti, le persone. E non si tratta solo di amministrazione del personale, di dematerializzazione processi e digitalizzazione. I sistemi di gestione risorse umane di qualche anno fa, una evoluzione in chiave HR dei più tradizionali Erp, non sono più sufficienti e devono evolversi assecondando un nuovo mindset. È tempo di pensare a come responsabilizzare i dipendenti, renderli autonomi e agili, far sì che diventino degli stakeholder coscienti delle proprie possibilità e opportunità, ispirati e motivati a raggiungere i propri obiettivi, al di là dei singoli task, del “capo”, della struttura organizzativa o di un Gantt.

Il “workplace” moderno assomiglia più a un iperspazio, non sempre materiale, non necessariamente ridotto ad uno spazio fisico. È uno spazio spesso online, dove i dipendenti possono ritrovarsi, confrontarsi, allineare reciproche attività a obiettivi condivisi, formarsi e altro ancora. È uno spazio che va oltre le gerarchie codificate e si dilata o comprime in funzione dei bisogni specifici con mezzi e modalità alcune volte estemporanee e destrutturate, le stesse modalità resesi necessarie in regime di covid e che hanno evidenziato indubbie opportunità.

 


Questo trend è confermato dall’incremento esponenziale dell’adozione di piattaforme che hanno favorito queste modalità di aggregazione e condivisione remota. Microsoft Teams, ad esempio, ha visto una crescita di utenti dai 20 milioni di novembre 2019 ai 44 milioni di marzo 2020, fino ai 75 milioni nel mese seguente. Anche tra le piattaforme consumer assistiamo ad un trend in crescita e non solo per finalità ad uso ludico o di intrattenimento. WhatsApp, ad esempio, si è rafforzata come una delle piattaforme di messaggistica istantanea più popolari al mondo, con un miliardo di utenti al giorno. Oltre e essere un enorme fenomeno legato alla vita privata di ciascuno, questa app sta prendendo sempre più piede nella sfera lavorativa, con professionisti sempre più spesso impegnati a comunicare anche attraverso questa piattaforma.


La rilevanza che ha l’uso di questi strumenti nella vita lavorativa sta proprio nell’assunzione che si possano ottenere una maggiore efficienza, produttività e sponsorship rispetto alla digitalizzazione di alcuni processi, se si lascia che gli utenti continuino a utilizzare strumenti a cui sono abituati e di cui sono contenti, invece che introdurne di altri. Talentia Hcm sta lanciando all’interno della sua nuova piattaforma il “Digital Workplace”: si tratta di uno strato di comunicazione multicanale, che consente di integrare nativamente le funzionalità di Human Capital Management con Teams, Slack, Whatsapp, Messenger, Sms e Google Chat. Con questa nuova piattaforma, gli utenti abilitati possono ricevere notifiche istantanee su Teams, per esempio relativamente ad una richiesta di ferie approvata. Oppure, possono dialogare con “Théo”, il virtual assistant integrato con Hcm, per cercare il corso a catalogo ideale per le proprie esigenze.

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