Nuovo cambio per Hpe, arriva lo “spin merge” con Csc
Hewlett Packard Enterprise ha scorporato tutto il business dei servizi enterprise, per creare con Computer Sciences Corporation una nuova realtà pure-play da 26 miliardi di dollari di ricavi. Hpe manterrà il 50% della nuova società e Meg Whitman entrerà nel board. Il Ceo sarà invece Mike Lawrie, attuale numero uno di Csc.
Pubblicato il 25 maggio 2016 da Alessandro Andriolo

Non c’è pace per la struttura aziendale della ex Hp. Dopo lo split in due entità differenti, portato a termine nel 2015, la realtà dedicata ad hardware, servizi e cloud computing, vale a dire Hewlett Packard Enterprise, ha annunciato un nuovo cambio di rotta. Il gruppo ha deciso di “cedere” proprio tutta la componente dei servizi alle aziende, un business che da solo ha assicurato circa il 40 per cento dei ricavi totali della società. Le virgolette sono d’obbligo, in quanto Hpe si è imbarcata in una nuova complessa operazione finanziaria con Computer Sciences Corporation (Csc): la parte dei servizi di Hpe verrà fusa con Csc per creare una nuova realtà di cui il colosso guidato da Meg Whitman manterrà il 50 per cento. E la stessa Whitman entrerà nel board societario. Il Ceo sarà invece Mike Lawrie, attuale numero uno di Computer Sciences.
L’obiettivo è creare un nuovo gigante pure-play da 26 miliardi di dollari di ricavi e 5.000 clienti, portando al contempo 8,5 miliardi di dollari agli azionisti, il 50 per cento del capitale della nuova società e altri 1,5 miliardi di dollari di dividendi. L’operazione, che dovrebbe concludersi entro il 31 marzo 2017, è stata definita completamente tax-free. L’azienda prevede inoltre di ottenere risparmi grazie alle nuove sinergie per un miliardo di dollari già nel primo anno di attività.
Scorporando i servizi, Hpe si concentrerà esclusivamente sullo sviluppo di soluzioni hardware (soprattutto per data center) e cloud. Csc è andata incontro nel 2015 a un’altra operazione di spinoff: l’azienda si è infatti divisa in due realtà separate, in modo analogo a quanto fatto da Hewlett Packard, per concentrarsi con un singolo ramo sulle aziende private e con l’altro sul settore pubblico.
Fonte: Hpe
La notizia dell’accordo con Csc è arrivata in contemporanea alla pubblicazione dei conti trimestrali di Hpe. Nei tre mesi chiusi il 30 aprile 2016, l’azienda ha ottenuto ricavi per 12,7 miliardi di dollari, in aumento di un punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2015. Il margine operativo è salito al 3,9 per cento e l’utile diluito per azione (Gaap) è stato di 18 centesimi, in crescita del 13 per cento anno su anno.
La componente dei servizi, quella coinvolta nell’operazione con Csc, ha portato in cassa 4,7 miliardi di dollari, con un giro d’affari in flessione di due punti rispetto al secondo trimestre dell’anno scorso. In calo anche il business del software (774 milioni, meno 13%) e quello dei servizi finanziari (788 milioni, meno 2%). Si è salvata invece la divisione Enterprise Group, i cui ricavi di sette miliardi si sono dimostrati in solida crescita (7%) anno su anno.
In particolare, hanno registrato buone prestazioni le soluzioni server (+7%), networking (+57%) e storage (+2%). Hpe ha annunciato anche un’espansione del piano di riacquisto di azioni proprie, aumentato di tre miliardi di dollari. Per il prossimo trimestre, l’outlook del gruppo è di un Eps diluito Gaap compreso tra 1,10 e 1,14 dollari.
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