16/03/2016 di Redazione

Per ritrovare la crescita Oracle deve affidarsi al cloud

Il terzo trimestre dell’anno fiscale 2016 si è chiuso con un fatturato di nove miliardi di dollari, in calo del 3% anno su anno, frenato dal dollaro. L’Eps ha battuto invece le stime degli analisti, toccando i 64 centesimi. Volano le soluzioni SaaS e Paas

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Il business tradizionale di Oracle paga sempre meno, ma il colosso statunitense sembra aver trovato nel cloud una robusta ancora di salvezza. L’azienda ha pubblicato ieri i numeri del terzo trimestre dell’anno fiscale 2016, chiuso il 29 febbraio scorso. L’analisi macro non è positiva: il fatturato totale è stato di 9 miliardi di dollari, in calo del 3% anno su anno per “colpa” del dollaro forte (in valuta costante il risultato sarebbe stato infatti positivo, a più 1%), con un utile per azione non-Gaap a 64 centesimi. Il giro d’affari non è andato incontro alle aspettative degli analisti, che avevano stimato un fatturato di 9,12 miliardi, mentre l’Eps è riuscito a superare l’attesa di Wall Street di due centesimi di dollaro. Il titolo di Oracle è comunque volato in Borsa nel dopo mercato, salendo del 4 per cento, spinto anche da un nuovo massiccio piano di buyback da dieci miliardi.

Orgoglio assoluto, come anticipato, è stata la vendita di soluzioni cloud. I segmenti SaaS, PaaS e IaaS hanno portato in cassa 735 milioni di dollari, rappresentando l’8% del fatturato totale, con un aumento del 44% in valuta costante. I “gioielli di famiglia” sono state le soluzioni software e di piattaforma, con un boom in valuta costante del 61% e 583 milioni di dollari di giro d’affari. Le nuove licenze software hanno invece subìto un tracollo del 15% (in dollari), così come i prodotti hardware.

A ragione, i commenti dei top manager di Oracle si sono concentrati sul balzo in avanti del cloud. “Il fatturato lordo differito delle soluzioni SaaS e PaaS è cresciuto nel Q3 del 96%, con un tasso doppio rispetto a Workday e triplo rispetto a Salesforce.com”, ha sottolineato Mark Hurd, Ceo del gruppo californiano. “Gli ordini SaaS e PaaS nel terzo trimestre sono saliti del 77% in valuta costante. Abbiamo 942 nuovi clienti, incluse aziende che sono passate da Workday Hcm a Oracle Fusion Hcm”.

 

Fonte: Oracle

 

Questa fase positiva del cloud, descritta dall’altro Ceo di Oracle, Safra Catz, come di “iper crescita”, ha portato a margini lordi sempre più vicini al target societario dell’80%. Partendo da queste basi, l’azienda statunitense prevede per i prossimi trimestri uno spostamento verso l’alto dell’asticella dell’Eps, che verrà accompagnato da una crescita del flusso di cassa.

Per sostenere questo momento, però, Oracle dovrà riuscire a espandere ulteriormente la propria quota di mercato nel cloud, in quanto ancora oggi il 70% del proprio fatturato è rappresentato da soluzioni software on-premise che, come detto, non stanno brillando. Le entrate derivanti da prodotti hardware, invece, hanno rappresentato il 13% del giro d’affari globale.

 

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