I contratti nelle aziende sono spesso un grattacapo: la loro gestione può essere inefficiente, oppure si possono commettere errori e disattenzioni, sbagliando involontariamente. Ma l’intelligenza artificiale viene in soccorso. Questa è la visione di Workday, racchiusa in nuove soluzioni che aiutano nel gestire i processi aziendali relativi ai contratticon dipendenti, collaboratori, fornitori e partner. Si tratta di Workday Contract Intelligence e Workday Contract Lifecycle Management, entrambi strumenti che fanno leva sulla tecnologia di AI di Evisort, società acquisita lo scorso anno.
Lo scenario attuale della gestione dei contratti nelle aziende non è roseo: il “Workday Contract Intelligence Index Report 2025” (basato su 1.250 interviste condotte da Provoke Insights su aziende nordamericane, europee e asiatiche) racconta che il 50% dei responsabili legali e il 49% dei dipendenti segnalano perdite economiche dovute a rinnovi automatici non monitorati. Per il 41% degli intervistati, inoltre, i processi di stipula e gestione dei contratti sono troppo lenti e rappresentano un freno all’innovazione.
Con i due nuovi strumenti presentati, Workday promette dunque “decisioni più rapide, maggiore efficienza operativa e conformità normativa semplificata”, così che i contratti non siano più solo dei documenti operativi ma dei veri “asset strategici”. Le due soluzioni, infatti, rilevano automaticamente obblighi, rischi e opportunità nell’area legale, nelle risorse umane, nella gestione contabile e nel procurement.
Contract Intelligence usa l’automazione per identificare istantaneamente clausole chiave e obblighi nei documenti relativi alle risorse umane, alla contabilità e ai fornitori. Rilevare in automatico rinnovi, sconti e opportunità che spesso sfuggono all’analisi manuale significa evitare potenziali perdite economiche, sottolinea Workday. Attraverso un’interfaccia conversazionale basata su AI, e dunque con query formulate in linguaggio naturale, è possibile “interrogare” i contratti per trovare informazioni e scovare eventuali punti problematici, come clausole non standard o potenzialmente critiche.
Contract Lifecycle Management è, invece, una soluzione che ottimizza l’intero ciclo di vita del contratto, dalla redazione alla validazione, grazie a flussi di lavoro intelligenti e automatizzati. I tempi di approvazione vengono ridotti, “da settimane a poche ore”, secondo Workday, e si ottengono un maggiore controllo sulla conformità normativa e una più efficace gestione dei rischi contrattuali su larga scala.
Workday ha anche presentato nuovi agenti AI specifici per il contract management, con la promessa di portare maggiore produttività, controllo e agilità in questi processi. Anche queste novità integrano la tecnologia di intelligenza artificiale di Evisort. Contract Intelligence Agent è pensato per facilitare il processo decisionale,: può analizzare rapidamente i contratti per identificare rischi, scadenze e costi chiave, offrendo insight continui.
Contract Negotiation Agent, invece, accelera le trattative redigendo clausole contrattuali appropriate, rilevando potenziali criticità e suggerendo modifiche per una negoziazione più efficace. Document Driven Accounting Agent, infine, accelera la contabilità: può estrarre i dati dai documenti per automatizzare la fatturazione, i pagamenti e le registrazioni contabili.
Inoltre è appena stata annunciata la chiusura di un accordo definitivo per un’altra acquisizione, Paradox, azienda nata nel 2016 e proprietaria di una piattaforma per il recruiting basata su AI.“Questa integrazione rappresenta un punto di svolta per il mercato italiano”, ha dichiarato Fabrizio Rotondi, country manager di Workday per l’Italia. “La sinergia tra l’intelligenza artificiale di Evisort e la nostra piattaforma consente non solo di trasformare i contratti in asset strategici, ma anche di offrire alle aziende maggiore agilità e capacità decisionale, sia in ambito finanziario sia nella gestione dei talenti, in maniera proattiva e in tempo reale. Si tratta di un’evoluzione che supera la semplice automazione e inaugura una nuova era di business intelligence, finora inesplorata”.
Società statunitense ma ben radicata in Europa (le sedi di Dublino ospitano anche l’attività di ricerca e sviluppo), Workday conta attualmente più di 11mila aziende clienti nel mondo. Qualche settimana fa ha realizzato una nuova acquisizione nel campo dell’intelligenza artificiale: si tratta di Flowise, titolare di una piattaforma low-code (di tipo open-source) per la creazione di agenti AI e l’automazione dei processi. Inoltre è appena stata annunciata la chiusura di un accordo definitivo per un’altra acquisizione, Paradox, azienda nata nel 2016 e proprietaria di una piattaforma per il recruiting basata su AI.