25/07/2016 di Redazione

Più facile gestire Vdi per filiali e piccole imprese con Sphere 3D

La nuova linea di appliance iper-convergenti V3 è pensata per le piccole e medie aziende, per le filiali e gli uffici remoti. Questi sistemi possono integrarsi con le soluzioni VMware e con e infrastrutture di virtual desktop già esistenti, così da amplia

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Arrivano sul mercato nuove appliance per la creazione e gestione di Virtual Desktop Infrastructure distribuita: la gamma V3, appena presentata da Sphere 3D. Si tratta di soluzioni iper-convergenti integrate e pronte all’uso, destinate alle piccole e medie aziende, alle filiali e agli uffici remoti. A detta di Sphere 3D, l’obiettivo di questa offerta è quello di rendere le Vdi accessibili e adatte a qualsiasi tipo di azienda e qualsiasi carico di lavoro, con la possibilità di scalare da un minimo di dieci fino a migliaia di utenti.

La spesa di base, per un piccolo progetto da dieci postazioni, è di circa 15mila dollari. I prodotti sono già disponibili attraverso i partner Elite ed Elite Pro del canale FastTrack di Sphere 3D. Per chi debba gestire i carichi di lavoro che richiedono elevate prestazioni o basati sulla grafica e per supportare oltre cento professionisti della grafica con una singola appliance sono disponibili specifiche opzioni. Ciascuna configurazione, in ogni caso, è ottimizzata in base al carico di lavoro da sostenere e permette di evitare il tipico problema del sovradimensionamento delle Vdi.

Le nuove appliance racchiudono funzioni di storage, server e servizi di virtualizzazione. Questi sistemi possono integrarsi con le soluzioni VMware e con e infrastrutture di virtual desktop già esistenti, così da ampliarne le funzionalità. La gamma V3 include tre tipologie di appliance: V3 Smart Nodes, per le grandi imprese centralizzate; V3 End User Computing (EUC) Nodes per l’installazione in uffici e filiali remote (Remote Office/Branch Office); V3 Flex Nodes, per le aziende più piccole e per le filiali.

A bordo è presintallato il software Desktop Cloud Orchestrator di Sphere 3D, grazie al quale si può superare il problema del degrado prestazionale della Vdi che si registra in installazioni distribuite di ampie dimensioni. Le appliance forniscono avvisi in tempo reale sullo stato dell’hardware e grazie a Dco è possibile migrare utenti da un’appliance all’altra per ottenere prestazioni e disponibilità ottimali

Si possono, inoltre, eliminare i limiti di distanza delle tradizionali architetture Vdi. Desktop Cloud Orchestrator si integra con altri software, come con Vmware vSphere per la virtualizzazione e gestione dei server e come Vmware Virtual San per l’utilizzo dello storage condiviso. Infine, con questi sistemi si possono sfruttare le funzionalità di Vmware Horizon Air Hybrid-Mode per aumentare la flessibilità e ampliare la capienza cloud.

 

 

A questo annuncio di prodotto se ne affiance un secondo, più strategico e di visione. Proprio su questa gamma di appliance Sphere 3D ha introdotto una nuova architettura di Distributed Desktop Hyperconvergence, che promette di semplificare e ottimizzare l’implementazione e la gestione del desktop virtuale in ambienti distribuiti. In futuro poi, ha annunciato il vendor, questa architettura “sfrutterà l’organizzazione delle applicazioni in container per spostare l’attenzione dallo storage all’end user computing, migliorando così l’esperienza utente”.

 

 

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