24/11/2014 di Redazione

Smartphone: Apple pregusta il record, Samsung soffre

Secondo Kgi Research, il quarto trimestre dell’anno vedrà vendite senza precedenti per gli iPhone, con un incremento dell’82 per cento rispetto al 2013. Il Wall Street Journal riporta invece che Samsung combatte contro un crollo del suo Galaxy S5: -40% ne

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Ci sono sentimenti contrastanti nei due principali antagonisti nel settore degli smartphone: mentre Apple pregusta vendite record nel periodo natalizio con i suoi iPhone, Samsung si lecca le ferite per gli insuccessi del suo Galaxy S5. A parlare sono gli analisti di Kgi Research e i giornalisti del Wall Street Journal. I primi hanno reso note le loro previsioni per le vendite Apple delle prossime settimane. Secondo Ming-Chi Kuo, analista della società di ricerche, nel quarto trimestre dell’anno in corso dovrebbero essere venduti oltre 71 milioni e mezzo di iPhone, con un incremento dell’82 per cento rispetto allo stesso periodo 2013. La parte del leone spetterebbe all’iPhone 6, con quasi 42 milioni di pezzi venduti, seguito dall’iPhone 6 Plus, che potrebbe superare i 15 milioni di pezzi. 8,8 milioni di iPhone 5s, 4,3 milioni di iPhone 5c e 1,6 milioni di iPhone 4s completerebbero un quadro senza precedenti. Kgi prevede poi 49,4 milioni di pezzi venduti nel primo trimestre del 2015.

Sul fronte coreano il clima è completamente diverso. Un lungo articolo di analisi pubblicato oggi sul Wall Street Journal svela come le previsioni di vendita dello smartphone di punta di Samsung, il Galaxy S5, siano state completamente disattese. Secondo quanto rivelato al giornale statunitense da una fonte interna, Samsung avrebbe prodotto il venti per cento di pezzi in più rispetto a quanto fatto per il dispositivo della generazione precedente, ma le vendite si sarebbero rivelate deludenti: il 40 per cento in meno di quanto venduto nei primi tre mesi dal momento del lancio con il Galaxy S4. In numeri assoluti, Samsung avrebbe venduto 12 milioni di pezzi dell’S5, contro i 16 milioni fatti registrare con il predecessore. A soffrire in modo particolare sarebbe il mercato cinese (-50 per cento), mentre l’unico mercato con un trend positivo sarebbe quello statunitense.

 

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