27/10/2016 di Redazione

Smartphone: Samsung cede ma è ancora in testa, boom cinese

Secondo i monitoraggi di Idc, nel terzo trimestre sono stati consegnati alla distribuzione quasi 363 milioni di telefoni smart, l’1% in più rispetto a un anno prima. Il marchio colosso sudcoreano è ancora il più popolare, ma il caso del Galaxy Note 7 e la

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In un mercato ormai maturo, che cresce ancora ma solo a cifra singola. La più piccola: l’1%. Lo scenario degli smartphone è ancora florido ma quasi statico, come fotografato da Idc nella sua analisi trimestrale. Nel periodo compreso fra luglio, agosto e settembre, nel mondo sono stati consegnati 362,9 milioni di telefoni smart, con un incremento di un solo punto rispetto ai 359,3 dell’analogo periodo del 2015. Il conteggio esclude i milioni di Galaxy Note 7 che Samsung è stata costretta a ritirare dalla distribuzione e anche quelli rimasti invenduti nei negozi dei retailer e degli operatori di telecomunicazione.

L’impatto del passo falso di Samsung, sulla cui quantificazione economica si è già discusso, si legge tra le righe delle variazioni numeriche rilevate da Idc. Nel terzo trimestre dell’anno scorso il produttore sudcoreano vantava una quota mercato del 23,3%, oggi scesa al 20%, mentre a volume le consegne sono passate da 83,8 milioni di unità in tre mesi a 72,5 milioni. E tuttavia l’azienda ha mantenuto il primo posto nella classifica di popolarità. “La posizione dominante di Samsung non è stata intaccata nel breve periodo dall’eclatante ritiro del Galaxy Note 7”, ha commentato l’analista di Idc Melissa Chau, “ma resta da vedere quale sarà l’impatto di lungo periodo sul marchio”. Il consiglio della società di ricerca è quello di pensionare per sempre la serie dei Note, ormai compromessa, e di puntare sui cavalli di battaglia Galaxy S (oggi alla settima generazione).

Saldamente al secondo posto con 45,5 milioni di melafonini distribuiti, Apple ha anch’essa subito un calo di market share (dal 13,4% al 12,5%)  ma per ragioni molto diverse: il responso per il nuovo iPhone 7 Plus è stato più positivo del previsto, al punto che la domanda ha superato l’offerta disponibile. Un problema di facile risoluzione, che nell’ultimo spicchio dell’anno potrebbe anzi tradursi in un buon recupero di vendite.

 

 

I veri successi del trimestre, ma in realtà dell’intero 2016, sono tutti cinesi. Huawei, Oppo e Vivo – rispettivamente terzo, quarto e quinto produttore a volume, con consegne trimestrali comprese fra 21 e 34 milioni di unità circa – sono cresciuti in un anno a doppia o addirittura a tripla cifra. Huawei è passata dal 7,6% al 9,3% di quota mercato (+23%), Oppo dal 3,2% a 7% (+121%), Vivo dal 2,9% al 5,8% (+102,5). Nel gruppo degli “altri” i volumi e le quote sono calati, con 164,8 milioni di unità in consegna (-7,5%), segno del consolidamento dei primi cinque top-vendor.

I produttori del Paese del Dragone negli ultimi anni hanno puntato molto sia sulla ricerca e sviluppo, per migliorare la qualità dei loro modelli, sia sulle attività di marketing e pubblicità. È vero che i grandi numeri, per questi vendor, sono giunti soprattutto dall’Asia e in particolare da Cina e India, fatta eccezione per Huawei e per la sua recente accelerata in Europa.

 

 

Ma è lecito porsi la domanda se esista per Apple e Samsung il rischio di un sorpasso in tempi brevi. Idc fa notare come i primi due nomi sul podio traggano forza e profitto dai modelli top di gamma (Galaxy S e iPhone), mentre gli altri tre del quintetto puntino sul rapporto qualità/prezzo. La sovrapposizione, quindi, è solo parziale. È comunque presto per capire se i brand cinesi riusciranno a breve a sfondare il mercato statunitense.

 

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