28/04/2016 di Redazione

Smartphone, si lotta per qualche punto percentuale in più

Il report trimestrale di Idc riserva non poche sorprese: il mercato dei cellulari è cresciuto solo dello 0,6% anno su anno (334,9 milioni di unità) e la contrazione ha avvantaggiato i produttori cinesi che offrono dispositivi a prezzi bassi. Lenovo e Xiao

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La partita per il mercato degli smartphone si gioca sempre di più in Cina. Non solo in termini di vendite ai consumatori del Paese del Dragone, ma anche tra gli stessi player locali per il predominio estero. I dati pubblicati da Idc, nel suo tradizionale Worldwide Quarterly Mobile Phone Tracker, sono sorprendenti: nei primi tre mesi dell’anno Lenovo e Xiaomi, in precedenza quarto e quinto produttore mondiale, sono stati scalzati da Oppo e Vivo, le cui consegne di dispositivi sono aumentate rispettivamente del 153,2 e del 123,8 per cento. Al 31 marzo 2016, le due aziende detenevano quindi il 5,5 e il 4,3 per cento di quote di mercato. A livello globale, invece, Idc ha registrato una “crescita” delle vendite di cellulari di 0,2 punti percentuali, passate da 334,4 a 334,9 milioni di unità. Malgrado la crescita della Cina nel settore degli smartphone si sia limitata nel trimestre al 2,5 per cento (nel 2013 era del 62,5 per cento), il Paese del Dragone ha ancora una volta lasciato le briciole ai costruttori stranieri.

Che sono ovviamente sempre gli stessi due: Samsung e Apple. Il gruppo sudcoreano è sempre il leader di mercato a livello globale, con il 24,5 per cento di quote e 81,9 milioni di device consegnati. Si tratta comunque di un lieve calo (0,6%) anno su anno, contenuto però dalle buone prestazioni dei nuovi top di gamma S7 e S7 Edge, spinti dalle offerte dei principali operatori telefonici mondiali. I numeri di Samsung sono stati aiutati anche dalla più economica serie J, che è riuscita ad attrarre le persone con meno potere d’acquisto e i cosiddetti “first-time buyer”.

La nota veramente stonata è risuonata però nei corridoi di Cupertino. Apple, come evidenziato anche dalla trimestrale pubblicata due giorni fa, ha avuto una flessione dei volumi del 16,3 per cento, la prima della sua storia, arrivando così a consegnare 51,2 milioni di iPhone rispetto ai 61,2 milioni del primo trimestre del 2015. La Mela è riuscita a conservare il 15,3 per cento di market share.

 

 

“Malgrado il grande numero di nuove funzionalità incluse nei modelli della serie ‘S’, gli attuali possessori di iPhone 6/6 Plus non sentono il bisogno per il momento di passare al 6S”, scrive Idc nel report. E l’arrivo del piccolo iPhone Se, lanciato per competere nel segmento medio del mercato, si è trovato fin da subito in competizione con altri modelli (soprattutto in Cina e in India), che offrono buone specifiche tecniche a un prezzo inferiore.

Arrivando al terzo posto della graduatoria si incontra Huawei, ancora primo vendor nel Paese del Dragone. L’azienda ha venduto 27,5 milioni di dispositivi raggranellando l’8,2 per cento di quote di mercato (un balzo in avanti di 58,4 punti). A pagare, per il gruppo di Shenzhen, è stata soprattutto una strategia “duale”, che prevede l’introduzione di smartphone di fascia altissima e di cellulari entry-level (Honor). Secondo Idc, queste politiche dovrebbero pagare ancora nei prossimi trimestri, permettendo così a Huawei di soffiare altri punti percentuali a Samsung e Apple.

 

Oppo e Vivo, "giovani" e piene di belle speranze

Si finisce così da dove si era iniziato, parlando cioè di Oppo e Vivo. La prima azienda produce smartphone dal 2011, vende dispositivi all’estero dal 2012 ed è partita dalla Tailandia per espandersi poi nel resto del sud-est asiatico, in altri Paesi del continente, nel Medio Oriente e in Africa. In quattro anni, Oppo consegna il 20 per cento della propria produzione (18,5 milioni di unità) al difuori dei confini cinesi.

 

Ottimo momento per la cinese Oppo, attualmente quarto player globale negli smartphone

 

Vivo, invece, è uscita dalla madrepatria soltanto nel 2014 e l’anno scorso ha venduto all’estero meno di un cellulare su dieci. Tra i punti di forza del proprio portafoglio, Vivo ha sicuramente i prezzi. Lo smartphone più venduto della casa è il top di gamma X5Pro, che costa circa 300 dollari. In totale, l’azienda ha consegnato nel primo trimestre del 2016 14,3 milioni di terminali. Ma, avverte Idc, la lotta per rimanere nella top five si fa sempre più serrata e il mercato quasi in contrazione non lascia tranquillo nessun produttore.

 

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