Il Fondo per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione fa gola ai Comuni italiani, specie a quelli di piccole dimensioni. Ben 7.246 amministrazioni comunali, cioè il 92% delle 7.904 elegibili, hanno richiesto di accedere al fondo voluto dal ministero per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione guidato da Paola Pisano. “È un buon risultato”, ha commentato la ministra, “perché evidenzia una strategia comune di digitalizzazione delle amministrazioni, sia centrali sia locali. I Comuni avviano o accelerano il processo di trasformazione digitale con l’obiettivo di fornire servizi digitalizzati e realmente semplici da utilizzare. Il percorso è ancora lungo e non privo di ostacoli, ma lo stiamo percorrendo insieme a Regioni e Comuni in modo coeso. Continueremo a investire sulla trasformazione dei servizi, a beneficio di cittadini e imprese”.
Le risorse messe a disposizione degli enti ammontano a 43 milioni sul totale di 50 milioni di euro dell’intero fondo, che con l’ultima legge di bilancio è diventato strutturale. Le quote, assegnate ai Comuni in base alla popolazione residente, verranno erogare in due tranche, dopo la verifica dello stato di avanzamento dei progetti: la prima, pari al 20%, per le attività concluse entro il 28 febbraio 2021; la seconda, per il restante 80%, entro il 31 dicembre 2021 se si dimostrerà di aver portato avanti il lavoro.
I finanziamenti potranno servire alla Pubblica Amminsitrazione locale a diventare più snella, digitalizzata ed efficiente nei servizi al cittadino, come previsto dal decreto legge su ‘Semplificazione e innovazione digitale”. Potranno farlo, nel concreto, adottando l’identità digitale Spid e la Carta d'identità elettronica (per consentire ai cittadini l'accesso ai servizi), integrando la piattaforma PagoPa (per i pagamenti elettronici) e avviando la migrazione dei servizi nell'applicazione Io (per l’accesso da smartphone).
La maggioranza dei Comuni, 5.560, ha richiesto di accedere al Fondo aderendo all’Avviso Pubblico promosso dal Dipartimento per la Trasformazione digitale il 15 dicembre 2020 e gestito da PagoPa Spa, in convenzione con l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Ipzs). Gli altri 1.686 hanno chiesto di accedere al Fondo avendo aderito a specifici accordi regionali. “La maggior parte delle richieste di accesso al Fondo è giunta dai piccoli Comuni con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti”, ha sottolineato Pisano, “un segnale della consapevolezza, ormai diffusa anche nelle realtà territoriali minori, dell’importanza di digitalizzare i servizi a cittadini e imprese”.
Anche tra le città di maggiori dimensioni, in ogni caso, l’adesione è stata buona: quasi tutti i capoluoghi di Regione hanno aderito all’Avviso pubblico o agli accordi regionali. Tra i Comuni che hanno aderito all’Avviso pubblico figurano anche Procida, capitale italiana della cultura 2022, e Matera, capitale europea della cultura nel 2019. L’Italia dei piccoli Comuni è anche rappresentata dai dodici “borghi del futuro” che hanno aderito al programma Smarter Italy.