11/08/2020 di Redazione

Toshiba esce definitivamente dal mercato dei computer portatili

Nel 2018 la società aveva ceduto a Sharp l’80,9% delle quote della sua attività, ribattezzata Dynabook. Nelle scorse settimane anche il rimanente 19,1% è passato di mano, mettendo fine a una storia iniziata 35 anni fa.

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Dopo 35 anni si chiude un capitolo di storia dell’informatica: Toshiba è definitivamente uscita dal mercato dei computer portatili. Se è noto a tutti che dal 2018 l’azienda giapponese non realizza più in prima persona i laptop, dopo avere ceduto l’attività a Sharp per 36 milioni di dollari che l’ha ribattezzata Dynabook, forse meno risaputo è il fatto che Toshiba aveva mantenuto una quota del 19,1 per cento della nuova società.

Gli accordi tra le due aziende prevedevano però il diritto da parte di Sharp di acquisire anche questa fetta aziendale, ed è proprio ciò che è avvenuto lo scorso giugno, anche se la notizia è stata resa nota solo nei giorni scorsi. Dynabook è quindi oggi una società completamente controllata da Sharp.

Il primo portatile Toshiba risale al 1985: il modello T1100 vantava batterie interne ricaricabili, un floppy disk drive da 3,5 pollici e 256 KB di memoria, ed era proposto a circa duemila dollari. Rimasta a lungo tra i principali produttori di computer (nel 2011 l’azienda ha venduto circa 17,7 milioni di macchine), Toshiba ha visto via via calare la propria quota di mercato, arrivando a commercializzare circa 1,4 milioni di computer nel 2017. L’anno successivo è arrivato l’accordo con Sharp.

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