21/03/2016 di Redazione

Twitter compie dieci anni e rinuncia al raddoppio dei caratteri

La piattaforma di microblogging ha spento la decima candelina ed è oggi una realtà da 320 milioni di utenti attivi e 2,2 miliardi di dollari di fatturato. Tanto ma non abbastanza per competere con Facebook e con l’ascesa di Instagram. Jack Dorsey, intanto

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Dieci anni, e sentirli tutti. È un po’ dolceamaro il decimo compleanno compiuto il 21 marzo da Twitter, social network che ha attraversato tempi migliori di quelli attuali ma a cui comunque va dato atto di aver rivoluzionato il modo di comunicare, di connettere fra loro le persone e di fare informazione online. Pur attraverso molte trasformazioni (fra le ultime, un diverso tipo di visualizzazione della timeline secondo un criterio non solo cronologico), la piattaforma di microblogging non ha mai abbandonato la sua peculiarità principe, ovvero il limite dei 140 caratteri. Nonostante, dopo lunghe speculazioni, all’inizio di quest’anno fossero circolati alcuni rumors all’apparenza affidabili sulla prossima introduzione di tweet “espandibili” fino a diecimila caratteri, circa duemila parole.

Ora la smentita ufficiale. Nei giorni sorsi, intervistato dell’Nbc, il cofondatore e Ceo Jack Dorsey ha fatto sapere che il numero massimo di 140 non verrà violato. “Resterà”, ha detto Dorsey, “perché è un giusto limite e permette la concisione dell’estemporaneità”. Eppure lo stesso amministratore delegato a gennaio aveva lanciato un cinguettio sibillino, citando l’abitudine di alcuni utenti di postare delle immagini contenenti testo come scappatoia al limite dei caratteri. “E se l’immagine fosse testo?”, si era chiesto Dorsey.

Evidentemente non s’aveva da fare, o almeno non per il momento. È probabile, spenta la decima candelina, che i dirigenti di Twitter ricomincino a macinare idee e a tracciare strategie mirate a incrementare la base dei 320 milioni di utenti attivi su base mensile. Un volume inferiore a quello di Instagram, il social – oggi di proprietà di Facebook – che ha portato sull’immagine la medesima logica del carpe diem creata da Twitter, adoperandone anche alcuni strumenti, come gli hashtag.

 

 

La nascita di questi ultimi, nel 2007, ha segnato una tappa importante nel volo dell’uccellino azzurro, rendendo la piattaforma più facilmente navigabile e introducendo un potente strumento di ricerca delle informazioni. Altri eventi entrati nella storia della comunicazione 2.0 sono i moti della primavera araba del 2011, che su Twitter hanno trovato non solo una traduzione “social” ma un canale di libera espressione e un’immediatezza impensabile sui media tradizionali. L’anno seguente, è in questo luogo virtuale che Barack Obama ha coltivato e poi celebrato la sua rielezione a presidente degli Stati Uniti, mentre nel novembre del 2013 Twitter ha iniziato un nuovo capitolo come società quotata. Nel 2015 il fatturato ha raggiungo i 2,2 miliardi di dollari.

 

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