22/03/2022 di Redazione

Visibilità e monitoraggio, la californiana Armis sbarca in Italia

La società di cybersicurezza debutta sul mercato italiano con la nomina di un country manager, Nicola Altavilla, che vanta in curriculum trascorsi in SentinelOne, Juniper Networks, Cisco Systems, Telecom Italia e Ibm.

immagine.jpg

Da Palo Alto all’Italia: Armis, società californiana di cybersicurezza specializzata in visibilità e protezione delle risorse IT, OT e Internet of Things, annuncia il suo ingresso nel mercato italiano con la nomina di un country manager. Nicola Altavilla, manager che vanta in curriculum esperienze all’interno di aziende come SentinelOne, Juniper Networks, Cisco Systems, Telecom Italia e Ibm, aiuterà Armis a farsi strada in Italia, come parte di una più ampia strategia di espansione in Europa.

Fondata nel 2015, la società conta oggi circa 500 dipendenti e, dopo il recente investimento di 300 milioni di dollari realizzato da One Equity Partners, ha raggiunto un valore di capitalizzazione di circa 3,4 miliardi di dollari. Deloitte nel 2021 l’ha posizionata al 25esimo posto nella classifica delle aziende tecnologiche più in rapida espansione del Nord America.

L’offerta di Armis è particolarmente attuale in un contesto di forte crescita degli attacchi all’Internet of Things e alle tecnologie che non rientrano nell’alveo dell’informatica tradizionale. Armis garantisce visibilità completa, rilevamento delle vulnerabilità e gestione dei rischi per tutte le risorse degli ambienti IT aziendali ma anche per i sistemi di controllo industriale (Ict) e di tecnologia operativa (OT) del manifatturiero e per gli oggetti Internet of Things usati in ambito sanitario, nella videosorveglianza e in molti altri contesti.

A suo dire, oggi le aziende hanno visibilità solo su una piccola parte, intorno al 10%, delle proprie risorse e questo crea delle vulnerabilità non monitorabili. La piattaforma agentless di Armis consente di generare un inventario per ogni risorsa e oggetto IoT presente in una rete, per poi identificare rischi e vulnerabilità e, infine, rispondere in modo automatico agli incidenti con avvisi, messa in quarantena e altre azioni. Per l’identificazione e la classificazione dei rischi è una preziosa fonte di informazioni la Armis Device Knowledgebase, che monitora oltre due miliardi di dispositivi.

“Sulla scia della diffusione di dispositivi tecnologici e della dispersione delle informazioni con il lavoro da remoto, unito ad un utilizzo sempre maggiore del cloud per archiviare dati sensibili, l’attenzione verso la sicurezza aziendale è crescente”, ha commentato Altavilla. “Infatti, abbiamo tutti assistito al processo di digitalizzazione che ha interessato qualsiasi realtà produttiva, privata e pubblica, per le quali gli strumenti digitali non sono più un’infrastruttura accessoria, contribuendo al contempo alla crescita anche del livello di rischio”. 

 

 

 

 

“Armis”, ha proseguito il country manager, “consente alle organizzazioni, di qualsiasi settore, di avere una maggior consapevolezza e soprattutto visibilità di tutte le risorse note e non all’interno del loro contesto aziendale, segnalando le anomalie di tutti gli apparati. Il primo passo, dunque, è avere una visibilità completa dei dispositivi connessi in rete, e, in secondo luogo, categorizzarli e analizzare il loro comportamento. Sono da subito stato entusiasta di questa nuova sfida, ero al corrente della credibilità che ha l’azienda a livello internazionale, e, conoscendo il mercato italiano, so che Armis sarà un partner strategico per molte aziende ed enti”.

Agli operatori di canale l’azienda rivolge il proprio Armis Partner Experience Program, strutturato su quattro percorsi (Sell, Manager, Service, Build) che coprono le attività di vendita, di customizzazione, di system integration e di co-progettazione per le aziende clienti.

 

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI