06/11/2023 di Valentina Bernocco

Chief information officer in cerca di collaboratori e competenze

Una ricerca di Gartner evidenzia che l’81% dei Cio delle grandi aziende vorrebbe ampliare il proprio team. Budget ridotti e scarsità di competenze sono un ostacolo.

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I chief information officer hanno sempre più bisogno di collaboratori. Nella stragrande maggioranza delle grandi aziende i team dei Cio si stanno allargando, secondo quando svelato da una ricerca di Gartner. L’81% dei responsabili informatici intervistati (182, appartenenti ad aziende da oltre un miliardo di dollari di fatturato delle regioni Nord America, Emea e Asia Pacifico) pianifica per quest’anno un ampliamento della propria squadra di lavoro, mentre per il 14% non ci saranno modifiche di organico e solo per il restante 5% sono previsti tagli di personale. L’indagine ha coinvolto complessivamente 500 professionisti, tra cui appunto 182 figure di Cio.
 

Le sfide e gli obiettivi legati alla crescente digitalizzazione alimentano le necessità di personale IT, ma allo stesso tempo il contesto economico segnato da incertezze e inflazione non favorisce le nuove assunzioni. Il 41% dei Cio segnala un rallentamento dei nuovi ingressi di ruoli IT in azienda, il 35% osserva un calo nel budget IT complessivo e c’è un 29% di grandi aziende in cui le assunzioni di area IT sono state messe in pausa. Per contenere i costi in cercti casi si è deciso di tagliare i benefit dei dipendenti (15% dei Cio intervistati) o di licenziare (16%) o mettere parte del personale in congedo temporaneo (15%).

Ciononostante, come si diceva, l’81% pianifica per quest’anno un allargamento del proprio team, mentre il 67% aumenterà il numero degli addetti all’IT di almeno il 10% per supportare le iniziative digitali dell’azienda.

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“Le grandi imprese hanno avviato diverse iniziative digitali negli ultimi due anni, in particolare riguardanti l’eccellenza operativa e l’esperienza dei clienti o cittadini”, ha spiegato Jose Ramirez, senior principal analyst di Gartner. “Tuttavia queste iniziative spesso non soddisfano le esigenze delle aziende in modo abbastanza rapido”.
 

Dall’analisi di Gartner è emerso anche un problema annoso nel settore informatico: le competenze, spesso difficili da trovare, reclutare e alimentare. Una strategia adottata da molti è quella di puntare sui giovani, su nuove leve da far crescere con attività di formazione (upskilling). Gartner suggerisce anche di sfruttare i modelli di lavoro ibridi e flessibili, con l’inclusione dello smart working e di collaboratori da remoto.
 

“Arruolare le giuste competenze IT richiede tempo e pianificazione”, ha sottolineato l’analista, “specialmente per le abilità riguardanti architetture, cybersicurezza, cloud computing e sviluppo software agile. Assicuratevi che l’IT abbia ruoli, abilità e capacità rilevanti per soddisfare gli obiettivi delle aziende”.

Oggi come oggi si fa poco affidamento, invece, sull’intelligenza artificiale come sostituto delle competenze del personale IT. Nelle aziende analizzate nell’area IT il personale a tempo pieno si fa carico del 56% del lavoro, mentre l’intelligenza artificiale e l’automazione contribuiscono solo in misura del 9%.

“Attrarre e conservare i talenti tecnologici sono ancora aree di preoccupazione critiche per i Cio”, ha aggiunto Ramirez. “Nonostante le evoluzioni dell’intelligenza artificiale, Gartner prevede che l’impatto occupazionale complessivo sarà nullo nei prossimi sette anni a causa dei ritardi nell’adozione da parte delle aziende, dei tempi di implementazione e delle curve di apprendimento”. 

(In apertura, immagine di vectorjuice su Freepik)

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