Check Point chiude in modo positivo il 2015 e riporta risultati trimestrali superiori alle attese. L’azienda nel Q4 ha generato un fatturato pari a 458 milioni di dollari, in crescita del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile operativo Gaap è stato di 239 milioni di dollari, pari al 52% del fatturato, mentre l’Eps Gaap si è attestato a 1,08 dollari (+10,2%). “Abbiamo chiuso il 2015 con un fatturato posizionato nella fascia alta delle nostre previsioni, mentre l'utile le ha addirittura superate”, ha commentato Gil Shwed, fondatore e Ceo di Check Point. “Le entrate derivanti dai nostri prodotti in abbonamento nel quarto trimestre sono cresciute del 22%, trascinate principalmente dalla richiesta del mercato di soluzioni con tecnologia advanced threat prevention, tra cui la protezione zero-day di Sandblast contro i malware”.
Il flusso di cassa derivante dalle operazioni della società è di 212 milioni di dollari, rispetto ai 210 milioni del quarto trimestre del 2014, mentre prosegue il programma di buyback, arrivato durante il Q4 del 2015 a circa tre milioni di azioni per un costo totale di 249 milioni di dollari. Considerando invece gli ultimi 12 mesi, il fatturato totale di Check Point è stato di 1,63 miliardi di dollari, l’utile operativo Gaap di 840 milioni e l’Eps Gaap di 3,74 dollari.
Tra gli ultimi prodotti lanciati dal vendor si trovano le soluzioni di threat prevention 15000 e 23000, ideate per innalzare i livelli di cybersicurezza e protezione nei data center, tra cui quella contro i malware zero-day. Una protezione dalle minacce unita a una piattaforma di gestione dedicata che non incide sulle performance, mettendo a disposizione funzionalità per esaminare l’intero flusso di traffico coperto da crittografia.