Proseguendo sulla via del supercalcolo “home made”, Eni ha avviato la realizzazione del suo più recente sistema di calcolo ad alte prestazioni, l'Hpc6. Questo colosso computazionale, sviluppato con l'obiettivo di potenziare le capacità dei predecessori Hpc4 e Hpc5, promette di raggiungere un picco di oltre 600 PFlop/s, equivalente a 600 quadrilioni di operazioni matematiche al secondo.
L'architettura di Hpc6 si fonda sulla più recente tecnologia che alimenta i principali sistemi di high performance computing nel mondo ed è costituito da 3472 nodi di elaborazione e 13.888 Gpu distribuite in 28 rack. La fornitura del sistema e della struttura di storage è stata affidata a Hewlett Packard Enterprise (Hpe), vincitrice di una gara svoltasi a livello internazionale. Il supercomputer impiegherà i sistemi Cray Ex4000 e le tecnologie Hpe Cray ClusterStor E1000 rispettivamente per il calcolo e lo storage. Nel core, il sistema integrerà le Cpu Amd Epyc e le Gpu Amd Instinct, unitamente a Hpe Slingshot Interconnect, una rete ad alte prestazioni basata su Ethernet e progettata per supportare carichi di lavoro di classe exascale.
Al di là della potenza di calcolo, Hpc6 si fonda anche su principi di efficienza energetica, con un consumo massimo di 10,17 Mva. Il supercomputer sarà alloggiato nel green data center di Ferrera Erbognone, beneficiando di un innovativo sistema di raffreddamento a liquido progettato per massimizzare l'efficienza e ridurre le emissioni di carbonio, dissipando il 96% del calore generato: “Attraverso questa iniziativa continuiamo a dimostrare la nostra vocazione tecnologica, riaffermando il ruolo di Eni nel supercalcolo e rilanciando le nostre ambizioni attraverso infrastrutture dedicate", ha indicato l’amministratore delegato Claudio Descalzi.
Il nuovo Hpc6 non solo amplifica le capacità computazionali di Eni, ma segna un’evoluzione nell'approccio alle sfide legate alla sicurezza energetica, Attualmente, infatti, i supercomputer Hpc4 e 5 combinano una potenza di calcolo di 70 quadrilioni di operazioni in virgola mobile al secondo, sfruttando un'architettura ibrida che ottimizza le prestazioni e minimizza il consumo energetico. Anch’essi alloggiati nel green data center di Ferrera Erbognone, questi sistemi godono di un avanzato sistema di raffreddamento ad aria a bassa velocità e un impianto fotovoltaico da 1 MW.