11/05/2016 di Redazione

Facetime e iMessage al centro della nuova causa contro Apple

Voip-Pal, società di Bellevue (Washington), ha trascinato in tribunale la Mela accusandola di avere infranto due brevetti riguardanti tecnologie di comunicazione utilizzate in alcuni servizi per iPhone, iPad e Mac. Chiesti 2,8 miliardi di dollari di risar

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La causa è stata depositata in tribunale, ma forse la “buona volontà” potrà sistemare le cose. Oltre a 2,8 miliardi di dollari, che potrebbero comunque dare una mano. Apple è stata coinvolta in un’altra vicenda legata ai brevetti e questa volta dovrà difendersi dalle accuse mosse da Voip-Pal (Vplm), un’azienda con sede a Bellevue, nello stato di Washington, che ha contestato alla Mela l’utilizzo improprio di alcune tecnologie registrate nei servizi Facetime e iMessage su iPhone, iPad e Mac. Voip-Pal, che come dice la ragione sociale sviluppa soluzioni di voice over Internet protocol, ha scatenato i propri legali contro il colosso di Cupertino, reo, secondo le accuse, di non aver pagato le royalty per due brevetti depositati (numeri 8.542.815 e 9.179.005). L’azienda di Bellevue ha calcolato i 2,8 miliardi di dollari applicando un tasso dell’1,25 per cento sulla serie storica di profitti registrati da Apple per iPhone (con una ripartizione del 55%), iPad (35%) e Mac (10%).

Come detto in apertura, però, Voip-Pal confida nella “buona volontà” e, a tratti, anche nella possibilità di chiudere la vicenda in modo amichevole. “Tutto questo non chiude comunque la porta alla discussione con i convenuti”, ha sottolineato Emil Malak, Ceo della società. “Siamo fiduciosi che l’attuale buona volontà di entrambe le parti risulterà in un esito positivo per tutti”.

I toni del documento depositato presso la corte distrettuale del Nevada sono però tutt’altro che amichevoli. “Invece di dedicarsi allo sviluppo indipendente di prodotti, Apple sfrutta le tecnologie di Vplm (caller attribute classification e il design delle soluzioni di routing, ndr), violando così i preziosi diritti di proprietà intellettuale”. Più nello specifico, la funzione contestata in iMessage riguarda l’invio automatico di un Sms quando l’utente Apple non è raggiungibile via Internet.

In totale, però, la causa mossa da Voip-Pal tocca i sette miliardi di dollari di valore, in quanto l’azienda ha deciso di coinvolgere anche gli operatori telefonici statunitensi Verizon e At&T. Il motivo? Probabilmente, come nel caso di Immersion, la compagnia di Bellevue ha scelto di andare all’assalto delle telco solamente perché vendono i prodotti Apple nei propri negozi in abbinamento ai propri piani telefonici.

 

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