Internet Explorer deve andare in pensione, lasciando il posto a Edge. Da anni Microsoft lavora per spingere il browser di nuova generazione, l’unico che ha continuato a sviluppare (e su cui, anzi, punta molto) con l’aggiunta di funzionalità e miglioramenti, oltre che di patch di sicurezza. Già nel 2020 la società di Redmond aveva interrotto il supporto a IE all’interno della piattaforma Microsoft Teams. L’estate scorsa, poi, era arrivato lo stop per il supporto a Internet Explorer 11 (IE11) da parte delle applicazioni e dei servizi di Microsoft 365, con conseguenti possibilità di un’esperienza d’uso incompleta e insoddisfacente.
Ora il pensionamento del vecchio browser, lanciato ben 27 anni fa, è quasi completo. A partire da questa settimana, l'applicazione desktop di Internet Explorer non è più supportata dai canali semestrali di Windows 10 e Windows 10 IoT, mentre resta ancora la possibilità di usarla su Windows 10 Ltsc e Windows Server.
I nostalgici, inoltre, possono passare a Edge attivando la “modalità IE”, che offre compatibilità con le versioni precedenti e sarà supportata “almeno fino al 2029”, ha fatto sapere Microsoft, specificando anche di voler dare notifica del ritiro con un anno di anticipo.
Gli irriducibili di Internet Explorer, in ogni caso, sono ormai una piccolissima nicchia. Secondo i dati di StatCounter, a maggio 2022 la quota percentuale sul totale degli utenti Internet (considerando l’accesso da desktop, da tablet e da smartphone) era dello 0,64%, contro il 3,99% di Edge e lontanissimo dal 65% di Chrome e dal 19% di Safari. Considerando il solo accesso da Pc, nello stesso periodo Edge ha una quota del 10,1% mentre Internet Explorer arriva a 1,65%. In Italia quest’ultimo dato scende sotto l’1% (0,88%).