31/01/2024 di redazione

Microsoft e Alphabet sempre più ricche, merito di adv e cloud

Crescono, nelle due Big Tech, i ricavi legati all’advertising e ai servizi cloud, mentre i Ceo ribadiscono l’impegno sul fronte dell’intelligenza artificiale.

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I ricavi legati al cloud e all’advertising sono in crescita nelle Big Tech, mentre si continua a puntare sull'intelligenza artificiale generativa, i cui frutti (in termini di impatto sui bilanci) devono però ancora maturare. Sia Microsoft sia Alphabet hanno riportato incrementi importanti nei risultati del trimestre fiscale chiuso a fine dicembre, superando le attese degli analisti. Ma anche i costi sono lievitati, specie a causa dei generosi investimenti sostenuti dalle due aziende per sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale. Un prezzo da pagare (insieme a quello dei licenziamenti nelle aree del business non più strategiche) per continuare a primeggiare sulla concorrenza delle altre Big Tech.

I 62 miliardi di dollari di ricavi trimestrali di Microsoft hanno segnato un nuovo record e segnato un incremento annuo del 18% (e del 16% a valuta costante), oltre ad aver superato la previsione degli analisti finanziari, ferma a 61,1 miliardi. Gli utili per azione, pari 2,93 dollari, hanno anch’essi superato le stime (2,77 dollari). Gli utili netti pari a 21,87 miliardi di dollari hanno segnato, invece, una crescita del 33% anno su anno ma anche un leggero calo rispetto ai 22,3 miliardi del trimestre precedente.

Guardando più da vicino si nota che i prodotti e servizi cloud legati a Office sono cresciuti del 15% nella componente d’offerta rivolta alle aziende e del 5% in quella consumer. I prodotti e servizi legati a Dynamics hanno segnato un +21%.

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La divisione Intelligent Cloud (che include i servizi di Azure) ha totalizzato 25,9 miliardi di ricavi trimestrali, mettendo a segno una crescita anno su anno pari al 20%. In ascesa, anche se meno, anche i numeri di Windows sia per quanto riguarda la vendita di licenze agli Oem (+9%) sia per i prodotti e servizi rivolti alle aziende (+9%). Il giro d’affari di LinkedIn è in crescita del 9% anno su anno, così come i ricavi dell’advertising (principalmente legati a Bing) migliorano il risultato di un 8%. Per i contenuti e servizi di Xbox i ricavi hanno fatto un balzo del 61%, principalmente legato all’acquisizione di Activision. A segno meno solo la vendita di dispositivi hardware, in calo del 9%.

Nel bilancio del trimestre balza all’occhio anche l’incremento del 69% nelle spese di capitale, pari a 11,5 miliardi di dollari. Intanto l’azienda sta proseguendo con il lancio di nuove funzionalità di intelligenza artificiale generativa, trasversali a diverse applicazioni e servizi e riassunte sotto il nome di Copilot. “Siamo passati dal parlare di AI all’applicarla su larga scala”, ha dichiarato il presidente e Ceo di Microsoft, Satya Nadella. "Integrando l’AI in tutti in livelli del nostro stack tecnologico, stiamo conquistando nuovi clienti e contribuendo a portare nuovi benefici e incrementi di produttività in tutti i settori”. 

A Mountain View, intanto, anche Alphabet fa il punto sui progressi realizzati negli ultimi mesi. Il quarto trimestre del 2023 ha fruttato 86,3 miliardi di dollari di ricavi, il 13% in più rispetto al dato dell’anno precedente; l’utile operativo di quasi 23,7 miliardi di dollari corrisponde a una marginalità del 27%, migliorata rispetto al 24% di un anno prima. Sull’intero esercizio fiscale 2023 i ricavi sono pari a 307,39 miliardi di dollari e segnano una crescita del 9% anno su anno (o 10% a valuta costante). In deciso miglioramento anche gli utili, dai 59,97 miliardi di dollari del 2022 ai 73,79 miliardi del 2023.

I cavalli di battaglia del business, ovvero l’advertising (tramite Google Search, Adsense e YouTube) e i servizi cloud di Google, stanno galoppando entrambi. “Siamo soddisfatti della perdurante forza di Search e del crescente contributo di YouTube e del cloud”, ha dichiarato il Ceo di Alphabet, Sundar Pichai.Ciascuna di queste cose sta già beneficiando di investimenti e innovazioni di intelligenza artificiale. Mentre entriamo nell’era di Gemini, il meglio deve ancora venire”. Il riferimento è al nuovo, più evoluto, servizio basato su large language model, successore di Bard e potenziale concorrente di ChatGpt.

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