Nokia si lancia nella corsa verso l'ideale di una tecnologia green, in cui oggi sono impegnati molti colossi dell'Ict e del Web, da Amazon a Google, da Vmware a Lenovo, per citarne solo alcuni. La società finlandese, leader nel campo degli apparati di rete per le telecomunicazioni, ha annunciato di voler dimezzare le proprie emissione di gas inquinanti entro il 2030, prendendo come anno di riferimento i volumi di CO2 prodotti nel 2019.
A dire il vero nella corsa al green tech Nokia si era già lanciata quattro anni fa, quando era stato fissato l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale delle operations ipotizzando uno scenario in cui il riscaldamento globale dovesse limitarsi a un massimo di due gradi centigradi entro il 2030. Con notevole anticipo sulla tabella di marcia, da allora l'azienda ha già raggiunto il 90% dell'obiettivo.
Ora Nokia ha alzato l'asticella delle ambizioni, ricalcolando i livelli di emissioni da tagliare in modo da inserirsi in uno scenario di riscaldamento globale limitato a 1,5 gradi. Nel conteggio delle emissioni totali, inoltre, dovranno rientrare sia quelle generate dalle operations e dagli impianti produttivi, sia quelle della logistica e dell'intera supply chain. I nuovi obiettivi sono stati calcolati sulla base di criteri scientifici e dunque certificati come Science Based Targets (SBTi).
“Negli ultimi anni”, ha commentato il presidente e Ceo della società, Pekka Lundmark, “siamo stati pionieri nella riduzione delle emissioni delle nostre operations e nell'aiutare i nostri clienti a fare altrettanto, grazie alla continua innovazione che ha reso i nostri prodotti più efficienti. Ma il cambiamento climatico è una corsa contro il tempo. I nuovi più severi, scientificamente calcolati biettivi significato che andremo ancora più lontano e ci muoveremo più velocemente nel ridurre il nostro footprint ambientale e nell'assicurare che la sostenibilità sia al centro della progettazione dei nostri prodotti e delle soluzioni smart che abilitiamo”.
Nel 2020 Nokia ha realizzato 21,85 miliardi di euro di ricavi, calando rispetto ai circa 23 miliardi di euro del 2019, ma migliorando il margine di profitto (gross margin salito da 35,4% a 37,5%). L'azienda opera in 130 Paesi con una forza lavoro di circa 92mila dipendenti.