Anche Oracle accelera sull’AI generativa, annunciando di averla integrata in tutto il suo stack tecnologico. E lascia ai clienti diverse possibilità di scelta, sia tecnologica in senso stretto sia di implementazione. La società di Redwood, infatti propone una serie di servizi e modelli fondazionali (large language model) e lo fa, naturalmente, attraverso la propria infrastruttura cloud, la Oracle Cloud Infrastructure, ma consentendo anche una implementazione on-premises, attraverso le “regioni dedicate” (Oci Dedicated Region) e il servizio Cloud at Customer, che è sostanzialmente un servizio di cloud gestito da Oracle nel data center del Cliente.
Lanciato in disponibilità limitata lo scorso settembre, il servizio Oci Generative AI è ora disponibile per tutti. Si tratta di un servizio completamente gestito di intelligenza artificiale generativa, basata sui modelli di Cohere e di Meta (Llama 2), applicabili a diversi casi d’uso aziendali e declinabili in qualsiasi lingua o quasi (il servizio supporta più di 100 idiomi). I modelli possono essere affinati con diversi metodi fine tuning. Il servizio può essere attivato, come si diceva, sia nella Oracle Cloud Infrastructure sia nei data center delle aziende clienti tramite Cloud at Customer.
Non è tutto: nuovo, e al momento ancora in beta, è anche il servizio Oci Generative AI Agents, che permette di utilizzare i large language model ponendo query su dati aziendali proprietari e ottenendo, quindi, risposte più contestualizzate e coerenti.Volendo è possibile personalizzare i modelli “preconfezionati” Cohere e Meta Llama 2 con i dati aziendali, attraverso tecniche di Retrieval Augmented Generation (Rag). In questa iniziale versione beta, le funzionalità di ricerca si basano sulla tecnologia Oci Open Search, mentre le prossime versioni del servizio supporteranno anche altri strumenti di ricerca e aggregazione dati; inoltre offriranno l'accesso a Oracle Database 23c con AI Vector Search e MySQL HeatWave con Vector Store. Oracle proporrà anche azioni-agente preconfigurate in tutta la sua suite di applicazioni SaaS, Fusion Cloud Applications Suite, NetSuite e applicazioni verticali come Oracle Cerner (per il settore sanitario).
“Siamo focalizzati sull’usare l’AI per risolvere casi d’uso del mondo reale e abilitarne un’adozione estesa a livello enterprise”, ha dichiarato Greg Pavlick, senior vice president, AI and Data Management, Oracle Cloud Infrastructure. “Per farlo stiamo inserendo l’AI in tutti i livelli dello stack tecnologico, con l’integrazione dell’AI generativa nelle nostre applicazioni e nel database convergente e con l’offerta di nuovi large language model e servizi gestiti; il tutto è supportato da un’infrastruttura AI veloce e competitiva dal punto di vista dei costi. Invece di fornire un insieme di strumenti da assemblare, offriamo una potente suite di servizi di AI generativa pronti all’uso e di funzionalità che si integrano tra loro, per aiutare i clienti a risolvere i loro problemi in modo più rapido e intelligente”.
Oracle non si sta limitando al lancio di nuovi prodotti e servizi di AI generativa ma sta integrando questa tecnologia all’interno delle proprie soluzioni cloud di Epr, gestione delle risorse umane, gestione della supply chain e customer experience: qui, dunque, all’interno delle applicazioni, è possibile porre query in linguaggio naturale per ottenere informazioni, suggerimenti e contenuti. Inoltre l’AI generativa fa il suo ingresso nell’Autonomous Database: con la funzione Select AI è possibile interrogare i dati in modo più semplice, formulando le domande in linguaggio naturale.
Infine, Oracle sta anche ampliando le capacità di Oci Data Science per aiutare i clienti a costruire, addestrare, distribuire e gestire i large language model con librerie open source come Transformers (di Hugging Face) o PyTorch. Con la nuova funzione AI Quick Actions, che sarà in beta il mese prossimo, sarà possibile accedere a diversi modelli fondazionali open-source in modalità “no-code”, cioè senza dover scrivere codice.