Nel giro di pochi anni, due o tre, gli AI Pc (cioè i personal computer ottimizzati per l’intelligenza artificiale) saranno una scelta quasi obbligata per le aziende. A dirlo è Gartner, con nuove previsioni sulla crescita di questa categoria di prodotto. Destinata, sostanzialmente, a diventare la “nuova normalità” già entro il 2026.
Secondo la definizione di Gartner, un AI Pc è un dispositivo dotato di unità di calcolo neurale, o Npu (Neural Processing Unit), e Microsoft aggiunge alle caratteristiche fondanti anche la presenza di funzioni software di intelligenza artificiale generativa, come quelle del Copilot di Windows. Altre caratteristiche tipicamente presenti sono Cpu e Gpu di ultima generazione, Ram generose e batterie a elevata capacità: un corredo che permette di soddisfare le esigenze di elaborazione dati, memoria e consumo energetico delle applicazioni di intelligenza artificiale.
Qualche mese fa Gartner aveva previsto per gli AI Pc una quota del 22% sul totale dei personal computer commercializzati in tutto il 2024, mentre ora la stima è stata rivista al ribasso, 17%. Ma d’altro canto gli analisti prevedono ci sarà un notevole salto in avanti già dall’anno prossimo per gli AI Pc, che passeranno a una quota del 43% sul totale dei Pc immessi in distribuzione. Equivale a dire che il numero degli Ai Pc venduti l’anno prossimo sarà più che doppio rispetto a quello del 2024: 114,2 milioni di unità commercializzate, di cui 102,4 milioni di portatili e 11,8 milioni di sistemi desktop.
“La discussione si è spostata dallo speculare su quali Pc potessero includere funzionalità di AI all’attesa che la maggior parte dei Pc, prima o poi, arrivi a integrare capacità di intelligenza artificiale su Npu”, ha affermato Ranjit Atwal, senior director analyst di Gartner. “Di fatto, la Npu diventerà una caratteristica standard per i produttori di Pc”.
L’analista sottolinea anche che, pur tenendo a mente il fattore costo, le aziende si rassegneranno a dover acquistare nuovi AI Pc sia come scelta lungimirante per il futuro sia perché possederli sarà l’unico modo per poter eseguire attività di intelligenza artificiale generativa anche in locale, tenendo i dati sulla macchina ed evitando di affidarli ad ambienti cloud non troppo controllati.