I destini della robotica e dell’intelligenza artificiale sono intrecciati indissolubilmente, con ogni probabilità. Tra macchinari industriali, sistemi a uso militare e umanoidi “da compagnia”, l’AI sta facendo avanzare le capacità di autonomia e di "ragionamento" dei robot, ma non possiamo immaginare dove arriveremo in futuro. Nel frattempo, SoftBank si porta avanti con un investimento da 5,4 miliardi di dollari: tanto servirà al colosso giapponese per acquisire le attività di robotica di Abb. Abb Robotics impiega circa 11mila persone in un centinaio di sedi, in più di 50 Paesi. L'offerta proposta spazia dai sistemi hardware al software, dai servizi alle soluzioni modulari, ed è rivolta a numerosi settori, tra cui industria pesante, automotive, logistica, edilizia, sanità e istruzione.
“L’offerta di SoftBank è stata attentamente valutata dal board e dal comitato esecutivo, e confrontata con la nostra originaria intenzione di uno spin-off”, ha dichiarato il chairman di Abb, Peter Voser. “Riflette i punti di forza a lungo termine della divisione e il disinvestimento creerà valore immediato per gli azionisti di Abb”. A detta di Voser, le ambizioni dell’azienda restano immutate, così come il posizionamento dei mercati dell’elettrificazione e dell’automazione.
L’amministratore delegato di Abb, Morten Wierod, ha invece rassicurato sul fatto che “SoftBank sarà una nuova casa eccellente per il nostro business e dipendenti”, e che le due aziende “condividono la stessa prospettiva” su una robotica basata su intelligenza artificiale. Le capacità avanguardistiche di Softbank nell’AI, nel computing e nella stessa robotica saranno un vantaggio per lo sviluppo della tecnologia di Abb.
L’acquisizione appena annunciata è per SoftBank l’ennesima operazione di investimento legata in qualche modo all’intelligenza artificiale, dopo Stargate (la joint-venture che la lega a OpenAI) e dopo gli investimenti in Berkshire Grey (società che sviluppa soluzioni di automazione per l’industria) e AutoStore (automazione dei magazzini). Lo scorso marzo, inoltre, la holding giapponese ha firmato un accordo da 6,5 miliardi di dollari per acquisire Ampere Computing, ma soprattutto ha annunciato un maxi investimento da 40 miliardi di dollari in OpenAI, che la porterà a controllare il 15% della società di Sam Altman.