Il caso mediatico e commerciale dei Galaxy Note 7 a “rischio incendio o esplosione”, prontamente ritirati dal mercato, continua. L’ultimo capitolo non è però negativo per Samsung, anzi: l’azienda ha fatto sapere che il processo di sostituzione, per chi avesse acquistato un terminale difettoso, prosegue a buon ritmo. Più precisamente, “circa metà di tutti i Galaxy Note7 venduti negli Stati Uniti sono stati sostituiti” in seguito a restituzione volontaria. E non solo: il 90% dei clienti ha voluto restare fedele alla scelta iniziale, optando per un nuovo Galaxy Note 7.
Da un paio di giorni, infatti, le vendite in terra statunitense sono ripartite, questa volta con la certezza di non distribuire dispositivi con batteria difettosa: si è partiti da un lotto iniziale di oltre 500mila unità, distribuite sia ai centri commerciali e alle catene di negozi, sia ai carrier di telecomunicazione. Il lancio in Italia del phablet da 5,7 pollici, inizialmente previsto per i primi giorni di settembre, è invece stato rimandato a data da definirsi.
Per chi ancora, oltreoceano così come in Asia, non avesse ancora provveduto a restituire il Note 7 acquistato nella prima ora, Samsung sta passando alle “maniere forti”. Sarà distribuito nei prossimi giorni un aggiornamento del firmware che farà comparire sullo schermo del dispositivo un messaggio di segnalazione e i contatti da chiamare per richiedere il cambio.
L’aggiornamento, inoltre, farà colorare di verde l’icona della batteria sui modelli non a rischio, mentre negli altri il simbolino in alto a destra resterà bianco. Per ottenere questa modifica, Samsung ha dovuto interpellare Google, che ha concesso una deroga alle regole ufficiali dell’interfaccia di Android.