Un nuovo colossale progetto per sostenere la potenza di calcolo che servirà nella società digitalizzata di domani: a firmarlo è Tsmc, primo produttore mondiale di chip, ma l’annuncio è arrivato direttamente da Donald Trump. Taiwan Semiconductor Manufacturing Co spenderà nel corso dei prossimi anni 100 miliardi di dollari per realizzare tre nuove fabbriche di semiconduttori in Arizona, oltre a due impianti dedicati al package e a un centro di ricerca e sviluppo.
L’investimento si sommerà ai 65 miliardi di dollari che Tsmc si era già impegnata a dispiegare entro il 2030. Non è stato specificato quali saranno le tecnologie di processo usate e quali prodotti usciranno dai futuri impianti, ma l’anno scorso Tsmc aveva già fatto sapere che impiegherà la tecnologia a 2 nanometri nella sua seconda fabbrica a Phoenix, la cui apertura è prevista per il 2028. Nella capitale dell'Arizona c'è già un primo impianto, recentemente entrato in pieno regime produttivo, che dà lavoro a tremila persone. A detta della società, la realizzazione delle nuove fabbriche aprirà 40mila posizioni lavorative nel settore dell’edilizia da qui ai prossimi quattro anni.
L’iniziativa è stata definita da Trump come una “incredibile mossa da parte della società più potente al mondo”. L’inquilino della Casa Bianca, come già fatto con il progetto Stargate (che vede impegnate OpenAI, Softbank, Oracle e un fondo di Abu Abu Dhabi), ha colto l’occasione per un annuncio dai toni patriottici. “Dobbiamo essere in grado di costruire qui i chip e semiconduttori di cui abbiamo bisogno”, ha detto Trump. “È una questione di sicurezza per noi”. Tsmc resta comunque una società di Taiwan, che ha fatto i propri calcoli non per amore di patria altrui ma per poter intercettare senza dazi o eventuali futuri altri ostacoli l’enorme mercato statunitense.
Qui si concentra la presenza della maggior parte dei data center dei giganti del cloud, cioè Aws, Microsoft Azure e Google Cloud. Secondo gli ultimi conteggi di Gartner, nel 2024 a livello globale sono stati spesi in chip per data center (degli hyperscaler ma non solo) circa 112 miliardi di dollari, contro i 64,8 miliardi di dollari del 2023. E nei prossimi anni gli sviluppi dell’intelligenza artificiale, insieme alla continua crescita dei dati, presumibilmente non faranno che alimentare la domanda di potenza di calcolo, memoria e archiviazione.
(Immagine: Tsmc)
Fu proprio la prima amministrazione Trump, nel 2019, a portare Tsmc in Arizona e a introdurre la proposta di legge poi tradottasi nel Chips and Science Act nel 2022, sotto la presidenza di Joe Biden. Si prevede che il governo metta a disposizione 52,7 miliardi di dollari in sussidi per la ricerca sui semiconduttori e la loro produzione in territorio statunitense.
L’anno scorso il Dipartimento del Commercio ha sbloccato un sussidio da 6,6 miliardi di dollari destinato a Tsmc. L’azienda beneficerà anche di una detrazione fiscale del 25% sui 100 miliardi di dollari investiti nei prossimi anni. Intanto, mentre una società di Taiwan si prepara a mettere ancora più radici in Nord America, la californiana Intel tira un po’ il freno sui progetti già avviati, e nella fattispecie i due impianti produttivi (il primo è in fase di costruzione) previsti a New Albany, in Ohio.
Tra i grandi progetti annunciati o in corso per la produzione di chip negli Stati Uniti, oltre a quelli di Tsmc e di Stargate, c’è l’impegno di Apple: l’azienda spenderà 500 miliardi di dollari per costruire una nuova fabbrica a Houston, Texas, oltre che per attività di formazione, ricerca e sviluppo.